17-09-2018 ore 20:31 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Sottopasso, turismo e quartieri i temi prioritari del Pd. Intervista a Jacopo Bassi

Dopo la sosta estiva riprende a pieno ritmo l’attività politica comunale. L'occasione è propizia per aggiornare le priorità dei consiglieri comunali. Dopo il capogruppo di Forza Italia Antonio Agazzi, il portavoce dei Cinque Stelle Manuel Draghetti, il capogruppo de La sinistra Emanuele Coti Zelati, passiamo al capogruppo del Partito democratico, Jacopo Bassi, secondo cui il tema primario “è il sottopasso di santa Maria”.


Viabilità, turismo e quartieri

“In particolare ora. Dopo Rfi e Comune di Crema, anche Regione Lombardia ha stabilito gli oneri con cui contribuirà alla realizzazione del progetto. Gli ultimi passaggi, non solo burocratici, la firma dell’accordo, la presentazione del progetto e la sua realizzazione. Si tratta di una vera e propria rivoluzione per la viabilità cittadina. Tra i tanti altri punti su cui è necessario continuare a lavorare, ne cito due: il settore del turismo, nel quale Crema ha conosciuto una stagione straordinaria che ora necessita di essere tenuta viva lavorando sulla definizione e valorizzazione dell’identità cremasca al di fuori delle mura cittadine; il tema dei quartieri, che non può essere la semplice, per quanto indispensabile, manutenzione dell’esistente. Su questo punto, stiamo lavorando per la realizzazione della parte di programma denominata Un cuore in ogni quartiere, un lavoro con il quale vogliamo prendere cura dei quartieri cittadini valorizzandone le peculiarità dei loro spazi più significativi”.


Scrp, gestione di servizi fondamentali

Passando ad Scrp, Bassi ritiene che “il cremasco, con le sue omogeneità e identità condivise tra i Comuni che lo compongono, necessiti di una società che per gestire servizi fondamentali per i cittadini operi a livello di territorio non è una opinione. È anzi una necessità sulla quale i sindaci, di tutti i colori politici, hanno lavorato per decenni e che ha dato buoni risultati operativi. Per questo ritengo assurdo che alcuni sindaci si siano sfilati: le sfide che ogni Comune del cremasco deve affrontare sono sempre più complesse, ed è più tutelante, per tutti i cittadini di tutti i Comuni, che vengano ingaggiate come territorio, piuttosto che come singoli Comuni. Le spinte verso la disgregazione e l’incapacità di riconoscersi in un progetto che superi i piccoli orticelli di ciascuno, sono tra i pericoli che segnano le politica dei nostri tempi e si riflettono anche sul nostro territorio. Bene che l’intenzione dei sindaci rimasti, la stragrande maggioranza, sia quella di proseguire a lavorare su scala territoriale”.

 

Tribunale, riconversione sanitaria
Per quanto concerne il futuro dell’immobile del Tribunale “la direzione, presa non da ieri, verso la riconversione a polo sanitario di quella struttura è sempre la stessa lungo cui anche in questi tempi l’amministrazione si sta muovendo. Mi sembra che la Regione, dopo gli annunci di Maroni nella campagna delle amministrative del 2017, non abbia garantito un sostegno convinto a questa soluzione. Credo che anche su questa partita il tema dell’unità di intenti dei sindaci del territorio e delle forze politiche sia rilevante, per portare a casa un risultato importante: oltre che coerente con la vicinanza dell’ospedale, la destinazione d’uso sanitaria permette di recuperare un immobile altrimenti destinato a un lento e inesorabile sfacelo. Una di quelle cose che i cittadini, giustamente, non possono tollerare, chiedendo alla politica decisioni precise e ragionevolmente rapide”.

 

L’università, partita di ampio respiro

Non passa giorni felici nemmeno il polo universitario di via Bramante: “Che le sedi dislocate delle grandi università fatichino ad attecchire nel territorio che le ospita non è una peculiarità solo cremasca. Altrettanto certo è che la politica deve fare di tutto per sforzarsi di “farle vivere” sul territorio, una volta presenti. Ho parlato della “politica” e non dell’amministrazione perché la gestione della conoscenza e della formazione su un territorio è una partita di ampio respiro, sulla quale diverse forze politiche stanno dando il loro contributo per raggiungere una soluzione positiva per Crema e il Cremasco. È questa una fase di alacre lavoro, i cui frutti si vedranno presto”.


Intolleranza e violenza

In chiusura un pensiero sulle crescenti manifestazioni di violenza che si stanno susseguendo in Italia: “l'intolleranza è un altro dei segni del nostro tempo. Purtroppo diverse forze politiche, non solo in Italia, la cavalcano per raccogliere facili consensi, ma sui quali non fondano una politica seria, autorevole, concreta. Il loro "gioco" mi sembra doppiamente a perdere: si fa precipitare il livello della discussione politica e si svia dai problemi reali, che non vengono affrontati e quindi si ingigantiscono”.

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