Non si placano le polemiche tra i gestori delle discoteche e il Ministero della Salute dopo l'ordinanza firmata ieri dal ministro Roberto Speranza che prevede la sospensione delle attività del ballo, all’aperto e al chiuso, che abbiano luogo in discoteche e in ogni altro spazio aperto al pubblico e l'obbligo di mascherina anche all’aperto dalle 18 alle 6 nei luoghi dove c’è rischio di assembramento.
La voce dei gestori e il riferimento al rave di Spino
“Il Governo vara nuove misure per contenere il presento aumento dei contagi ed un intero settore, solo uno, paga l'irresponsabilità dei singoli”. Così il Sils, il sindacato italiano dei lavoratori dello spettacolo, prende posizione condannando all'unisono la scelta del Governo Conte. “ Questa classe politica, che passerà alla storia come la più impreparata dell'intero percorso repubblicano, deve assumersi la responsabilità etica e morale delle 90 mila famiglie che oggi lascia, nuovamente, orfane della dignità lavorativa ed economica. Abbiamo offerto disponibilità e apertura, consigli e idee, abbiamo ricevuto in cambio un silenzio che suona di prepotenza. Ne prendiamo atto e ce ne ricorderemo ma ora non ci accontentiamo più delle promesse a favore di telecamera ma vogliamo delle risposte”. Ormai certo il ricorso al Tar da parte della Silb, l'associazione delle imprese dell'ìntrattenimento da ballo e spettacolo. La polemica riguarda anche il Cremasco dove i gestori delle sale da ballo si lamentano anche in riferimento a quanto successo a Spino d'Adda: "ci fanno chiudere nuovamente e nel fine settimana, per tre giorni, si è svolto un rave non autorizzato sulle rive dell'Adda in barba alle norme previste per contrastare la diffusione del contagio da Covid19".