17-06-2021 ore 20:36 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Educatori e Saap. Dalla contrattazione alle 'modalità da concertare con le famiglie'

Sollecitati da un’interrogazione di Manuel Draghetti (in allegato) martedì 15 giugno durante la commissione politiche sociali presieduta da Pietro Mombelli, l’assessore Michele Gennuso e il direttore generale di Comunità sociale cremasca Davide Vighi hanno affrontato il tema della tipologie dei contratti degli operatori nelle diverse cooperative accreditate. Tema piuttosto delicato data l’utenza e il contesto pandemico in cui è stato ultimamente erogato il servizio. Al 30 aprile 2021, ha spiegato Vighi, “risultano impiegati 209 operatori. Altana 25, Aurora domus 9, Città del sole 3, Il cerchio 15, Igea 108, Il gabbiano 1, Cosper 33, Koala 75, Lo scricciolo 12, Sentiero 9”.

 

Supporto all’autonomia

Il Saap è rivolto a bambini e ragazzi con certificazione di handicap e documentazione rilasciata da uno neuropsichiatra che attesta la necessità siano seguiti da un operatore qualificato. A scuola o nel tempo libero, sulla base di un progetto personale condiviso con insegnanti, famiglia e il servizio sociale, l’educatore professionale supporta l’autonomia degli alunni con disabilità. I gestori accreditati da Comunità sociale devono impiegare “personale con comprovata esperienza lavorativa nel settore da almeno due anni, laurea ad indirizzo educativo o psicologico e personale in fase di riqualificazione”. Per richiedere l’accreditamento è necessario consegnare i curricula degli operatori. I requisiti vengono “periodicamente verificati da Csc con l’equipe di vigilanza dell’Ats Val Padana” e l’acquisizione del Durc “per la verifica della regolarità del versamento contributivo”. Durante il 2019 sono stati effettuati 24 sopralluoghi di vigilanza, mentre nel 2020, a causa dell’emergenza sanitaria, solo due. Un’attività ripresa nel mese di aprile del 2021.

 

La contrattazione

Per Draghetti “gli educatori professionali sono una colonna portante per i ragazzi e bambini più fragili del nostro territorio. Più di tutti, tra i loro coetanei, hanno risentito della solitudine e dei cambiamenti improvvisi imposti dalla pandemia che abbiamo vissuto e che stiamo superando, si spera in maniera definitiva”. Non solo: “proprio per il loro fondamentale ruolo, non valorizzato abbastanza, abbiamo deciso di approfondire alcuni aspetti, a partire dalla contrattazione prevista dalle cooperative accreditate, ma non solo, per ottenere risposte altrettanto precise su determinate questioni che riguardano queste figure professionali”. La dimensione gestionale e organizzativa del servizio è delegata a Comunità sociale cremasca, “in modo che il sistema sia più omogeneo possibile sul territorio, a garanzia non tanto della competitività tra i soggetti del terzo settore, ma di cooperazione e coprogrammazione”.

 

Modalità nuove, concertate con le famiglie”

Come ribadito dall’assessore Michele Gennuso il Saap deve “prevedere l’impiego di personale qualificato, sia come diritto per i minori che affianchiamo sia per i lavoratori che tuteliamo”. Per questo motivo “già dal 2020 sono stati rivisti i piani tariffari del Saap (servizio di assistenza per l’autonomia personale), del Sad (servizi assistenza ad personam) e Adm (assistenza domiciliare minori), giungendo ad un loro adeguamento, come previsto dal contratto nazionale, pari al 6 per cento”. La commissione si è conclusa con l’impegno ad approfondire i vari aspetti del servizio, ritenendo necessario studiare “modalità nuove, concertate con le famiglie”, coinvolgendo i medici chiamati ad effettuare le diagnosi e le organizzazioni sindacali. Del resto non sempre i lavoratori sono in grado di ottenere il rispetto dei propri diritti con battaglie solitarie. La vicinanza delle istituzioni e dell’opinione pubblica rivestirà un ruolo decisivo.

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