17-04-2023 ore 18:35 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Sottopasso ferroviario, la minoranza compatta e battagliera: ‘lungaggini del tutto ingiustificate’

I consiglieri comunali di centrodestra hanno voluto mostrarsi compatti, nel tardo pomeriggio di oggi, presentando alla stampa l’interrogazione dedicata ai lavori del sottopasso di santa Maria. L’amministrazione sarà chiamata a rispondere in consiglio comunale alle domande presentate da Andrea Bergamaschini per la Lega, Laura Zanibelli per Forza Italia, Giovanni De Grazia, Paolo Patrini e Giuseppe Torrisi per Fratelli d’Italia, Maurizio Borghetti, Ilaria Chiodo ed Emanuela Schiavini per la lista Borghetti sindaco.

 

Il sottopasso di ‘Bruttomesso’

Gli esponenti di minoranza hanno lamentato la lentezza dell’amministrazione Bergamaschi e la “scarsa progettualità”, nonostante molti membri di giunta siano in continuità con il corso precedente. Borghetti e Zanibelli hanno rivendicato “il fatto di aver almeno realizzato un sottopasso ferroviario durante l’amministrazione Bruttomesso. In questo modo – hanno sostenuto – abbiamo consentito di limitare i disagi del traffico”. Il tutto “nonostante la feroce opposizione della sinistra e qualche frangia interna – ha chiosato Borghetti – che ci ha impedito di realizzare un sovrappasso, che a conti fatti sarebbe risultato migliore dal punto di vista paesaggistico e infrastrutturale”.

 

Il motivo dei ritardi

De Grazia s’è detto “preccupato”. Sposando il punto di vista “del cittadino di Crema”, ha posto l’accento sulle lungaggini e, sgombrando il campo dalle polemiche (e dalle scuse) sull’aumento dei costi, ha puntato dritto sulla “mancanza di governo” della città. Oltre al “motivo dei ritardi”, i consiglieri di minoranza chiedono al comune di fornire “il termine dei lavori” e la verifica delle “tappe intermedie”, spiegando “se e quando il sindaco e l’assessore, nonché l’ufficio tecnico”, abbiano avuto modo di incontrare i tecnici di Rfi nel corso dell’ultimo anno.

 

Il controllo e i costi

Particolare attenzione sarà posta dall’opposizione rispetto “a quali azioni di controllo intenda mettere in campo l’amministrazione comunale sui lavori” e di conseguenza, “quale sia lo stato dei lavori” e “se corrispondano al progetto iniziale”. In chiusura, “se il ritardo dei lavori, col presumibile aumento dei costi, abbia impatto sulle spese sostenute dal comune di Crema”.

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