17-03-2020 ore 12:03 | Politica - Cremasco
di Giovanni Colombi

Cremasco. I sindaci ricordano Luigi Ablondi: “un grande uomo e un grande manager”

Ha destato vasto cordoglio in tutto il Cremasco la scomparsa di Luigi Ablondi, ex dirigente dell'Azienda ospedaliera di Crema morto ieri sera a Parma all'età di 66 anni. Di seguito il ricordo dei sindaci del territorio: “ Per la sanità cremasca è una grave perdita. È anche merito suo se abbiamo mantenuto l’autonomia del nostro ospedale. Lui che ci ha permesso di presentarci davanti a vertici regionali e con orgoglio e rabbia affermare: non potete non riconoscere l’autonomia ad un ospedale che negli ultimi 5 anni è stato ai vertici della graduatoria da voi stessi stilata. Per questo caro direttore ti diciamo, con profonda tristezza, un immenso grazie”.

La battaglia per l'autonomia dell'ospedale Maggiore

“Con lui se ne va un manager pubblico che racchiudeva in sé capacità gestionali e abilità politiche, non partitiche, che gli hanno permesso di portare l’ospedale cittadino a livelli di eccellenza. I sindaci del Cremasco lo ricordano al loro fianco e in prima linea nella difesa dell’autonomia dell’ospedale cittadino. L’immagine simbolo di questa sintonia è la fotografia sulla scalinata dell’Ospedale con tutti gli operatori sanitari in camice bianco insieme a molti cittadini accorsi e ai sindaci del territorio con la fascia tricolore. Una sua idea per rappresentare più di tante parole, un territorio unito nella difesa di un presidio ospedaliero di eccellenza a servizio della nostra comunità. Con noi sindaci, aveva creato un feeling particolare e con alcuni era diventato anche amico. In alcune circostanze questo rapporto diretto e franco con i sindaci ha permesso di risolvere questioni complesse”.

 

Uno di noi

“Tra i suoi meriti va inserito quello di avere valorizzato alcuni reparti specialistici con il risultato di farli diventare punti di riferimento anche per territori limitrofi. Lungimirante aveva concesso l’apertura di punti di prelievo in vari comuni. Nella classifica che la regione stila ogni anno per i manager della sanità era sempre ai vertici, ma questo non lo aveva reso arrogante e supponente. Bastava una telefonata per essere ricevuti da lui senza formalismi o attese. Luigi Ablondi era uno di noi, un Parmigiano che amava il Cremasco. Un amico dei sindaci. Ci mancherà”.

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