17-02-2022 ore 16:23 | Politica - Cremona
di Denise Nosotti

Biogas: Degli Angeli scrive ai sindaci. 'Rete di comuni per le autorizzazioni e il controllo'

Il consigliere regionale dei ‘cinque stelle’ Marco Degli Angeli scrive al presidente della provincia Mirko Signoroni e ai sindaci del territorio, in merito all’ipotesi di realizzazione di “due impianti a biometano”. Degli Angeli non è contrario. Tuttavia, invita “a fare attenzione, informare e coinvolgere cittadini e sindaci dei comuni circostanti in un dibattito e confronto allargato, nel principio di tutela ed equilibrio dell’ambiente e di vivibilità dei territori”. Precisa: “La presenza di biogas, biomasse e biometano, oltre ad incidere sull'impatto cumulativo della pressione ambientale, quando non rispondono ad esigenze di vera economia circolare, possono sottrarre ettari destinati alla produzione di cibo, destabilizzare la viabilità ordinaria e sovraccaricare di potenziali rischi l'area che li ospita”.

 

‘Il biometano crea inquinamento’

Il consigliere pentastellato ricorda: “Cremona è la seconda città più inquinata in Europa dopo il distretto del carbone in Polonia, e la nostra provincia ha il record di impianti a biogas, 200 per la precisione”. Inoltre, “Ora pensare che l'upgrade a biometano risolva il problema è utopia, in quanto il biometano produce comunque abbondanti rifiuti solidi”. Evidenzia poi: “non c’è alcun tipo di programmazione territoriale e quindi  questi impianti vengono considerati solo un investimento di tipo finanziario. Per questo ritengo sia necessario lavorare su autorizzazioni più severe e restrittive, nonché sull’intensificazione dei controlli. Il cremasco, così come tutta la provincia di Cremona, risulta fortemente compromesso sotto un profilo di salute sanitario e ambientale. La posizione geografica, le caratteristiche del bacino padano, le attività produttive, il traffico veicolare, la zootecnia, il riscaldamento domestico. Tutti elementi che creano un mix decisamente impattante per il nostro territorio”.

 

I dati di Crema

“La città di Crema - evidenzia Degli Angeli -  tra il 2015 e il 2019 ha registrato 2.313 ospedalizzazioni a causa di malattie all’apparato respiratorio. Il numero cresce in modo esponenziale, facendo riferimento all’intero distretto cremasco: i ricoveri salgono a 9.882. Discorso analogo va fatto per la mortalità dovuta a malattie respiratorie. Crema registra 141 decessi, mentre il distretto cremasco ne registra 534. I tumori ai polmoni sono 570 per il comune di Crema, mentre sono 2.576 per tutto il distretto. L’inquinamento atmosferico, inoltre, incide pesantemente anche sull’insorgere di leucemie e sui così detti eventi avversi della riproduzione. Il comune di Crema registra 146 casi di aborti spontanei, 103 casi di nati piccoli, 5 di nati morti e 85 casi di nati pre termine. Il distretto di Crema, invece registra 720 casi di aborti spontanei, 474 casi di nati piccoli, 27 casi di nati morti e 434 casi di nati pretermine (dato Ats Valpadana - tasso per 1.000 nati)”.

 

Pianificazione e programmazione territoriale

Sulla base di questi dati, il consigliere regionale invita tutti i sindaci del territorio cremasco, ed in particolare i sindaci di Agnadello e Sergnano (interessati da queste ultime richieste autorizzative), e comuni limitrofi a fare rete così da costruire una congrua visione di insieme, la quale non può né deve solo tenere conto delle singole richieste. “Serve una vera pianificazione e programmazione territoriale orientata all'economia circolare funzionale alle attività agricole e all’autoconsumo e non mirata al solo scopo di investimento finanziario per vendita del surplus energetico generato e fondato su conferimenti non autoctoni. Solo attraverso la costituzione di una rete intercomunale sarà possibile valutare le numerose richieste di nuovi impianti, ponendo però la salute umana e ambientale al primo posto”.

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