17-02-2020 ore 14:35 | Politica - Dal cremasco
di Andrea Galvani

Area omogenea cremasca. Gallina: “evitiamo forzature, sono positivi i segnali di apertura”

Continua a tener banco il ruolo dei sindaci ed il rapporto tra i Comuni (grandi e piccoli) e le forze politiche del territorio cremasco. In particolare dopo l’incontro dell’8 febbraio scorso a Crema e soprattutto in seguito “ai segnali di apertura al dialogo e alla condivisione emersi nell’occasione”. Sul tema interviene Gabriele Gallina. Il sindaco di Soncino (tra i Comuni ad aver esercitato il recesso da Scrp), spiega di “condividere il pensiero di Stefania Bonaldi quando sostiene che tra i sindaci dovrebbero esserci meno personalismi e più protagonismi”. Al tempo stesso concorda con Antonio Grassi quando afferma che “i grandi comuni devono essere da guida e da sostegno per quelli più piccoli, senza imporsi con la logica dei numeri. Gli organismi politici, come le aree omogenee, devono essere condotte alla ricerca della massima condivisione e non devono essere fonte di incomprensioni tra i sindaci. Secondo Gallina “ha detto bene Virginio Venturelli quando ha fatto riferimento agli “effetti negativi della superficialità e della improvvisazione legislativa” sul tema del riordino degli enti locali”.

 

O politica o azienda

Relativamente alle società partecipate, il sindaco di Soncino crede sia necessario decidere quale metodo di gestione delle assemblee dei sindaci si intenda mettere a fondamento: “Se le si vuole condurre con logiche societarie, quindi a maggioranza, si ha tutto il diritto di farlo, ma poi non ci si deve stupire o preoccupare se i soci agiscono di conseguenza recedendo dalle società mediante legittime procedure societarie. Se invece anche le società le si vuole intendere, come mi è capitato di sentire in diverse occasioni, come una sorta di estensione degli organismi politici, allora le logiche di gestione delle assemblee delle partecipate non possono più essere societarie dove si fanno valere le maggioranze, ma bensì politiche. Entrambi i metodi di gestione vanno bene ed hanno pro e contro; basta avere le idee chiare in partenza”.

 

Forzature e confronti

Detto che ciascuno auspica “dialogo, non si deve però cadere nell’errore di credere che ogni confronto debba per forza sfociare in una condivisione ultima. A volte serve più tempo per far maturare le diverse posizioni e si deve avere l’accortezza di sospendere il percorso, piuttosto che giungere a decisioni dettate da forzature”. Per Gallina è normale che sindaci di comuni grandi e piccoli abbiano visioni differenti sulla gestione dei servizi e del territorio, “come è ovvio che le forze politiche possano avere orientamenti differenti nella risoluzione dei problemi sociali”.

1655