16-12-2020 ore 20:32 | Politica - Spino d'Adda
di Claudia Cerioli

Spino d'Adda. Riccaboni: 'Cremazione? È un vantaggio solamente per la municipalizzata'

“Io non faccio entrare un falò in casa mia se non lo voglio. Chiudo la porta e non se ne parla più”. L'ex sindaco ed attuale capogruppo di Progetto per Spino, Paolo Riccaboni, affronta il delicato tema relativo alla realizzazione di un tempio crematorio in paese. Il suo giudizio è perentorio: “siamo contro. Senza se e senza ma. Sabato 19 dicembre, in palestra, è convocato il consiglio comunale durante il quale si dovrà discutere dell’argomento. Noi voteremo contro. Anzi ci batteremo. Al mattino saremo in piazza a manifestare contro questa scelta e istribuiremo volantini”.

 

“Struttura a soli 137 metri dalle case”

“La struttura sorgerebbe a 137 metri in linea d’aria dalle case. È impensabile. Quelle persone dovrebbero vivere con le finestre costantemente chiuse per non far entrare i fumi di cremazione. Il comune non deve essere subordinato a una scelta dettata da altri, senza prima aver sentito il parere delle persone”. Stando ai tempi molto stretti (l’adesione alla manifestazione d’interesse di Regione Lombardia deve essere data entro il 31 dicembre) sarà difficile poter indire un referendum prima della scadenza del mandato elettorale (Spino in primavera andrà ad elezioni). “È solo colpa della maggioranza se non faranno in tempo a fare il referendum. Loro sapevano già tutto almeno sei, nove mesi fa. Hanno lavorato nell’ombra e hanno messo il paese di fronte al fatto compiuto”.

 

“Vantaggio solo per la municipalizzata”

“Se al tempo il Comune non avesse aderito alla manifestazione d’interesse sottoposta dall’area vasta, la questione non sarebbe nemmeno sul tavolo oggi. Quella del tempio è una scelta che va a vantaggio economico solo della municipalizzata che se ne occuperebbe con un investimento iniziale da 5 milioni di euro. Attualmente la scelta di farsi cremare raggiunge il 40%. Questo significa 13 mila cremazioni all’anno con un costante traffico di carri funebri. Tra l’altro, la zona indicata per far sorgere la struttura non è edificabile ed è area interna al parco Adda sud. Il Cremasco non ha bisogno di un altro forno. Ce n’è uno a Lodi (che sta chiedendo di poter ampliare le linee). Qui l’intento è di far gravitare il milanese. Noi non siamo contro la cremazione, ma contrari alla vicinanza alle case, che perderebbero anche di valore. La municipalizzata deve trovare un’altra area”. Progetto per Spino è stato in visita al tempio di Riolo. “Quando parte la cremazione si sente odore. È innegabile”.

 

Impatto ambientale

La riunione di fine novembre “era un incontro tecnico con un consulente, pagato dalla municipalizzata. Ha cercato di spiegare come si sarebbero potute limitare le emissioni di gas inquinanti. Quindi era implicito che il forno fosse comunque elemento inquinante. A luglio 2020 c’era già lo studio in cui Spino era indicato come luogo d’interesse. Per questo siamo certi che il sindaco Luigi Poli avesse già dato l’assenso. Hanno aspetto il 25 novembre a dirlo alla gente. Hanno poi mandato la convocazione del consiglio comunale due settimane dopo, il 10 dicembre e hanno allegato i documenti relativi all’argomento. Sembra logico che già 45 Comuni abbiano deliberato sulla manifestazione d’interesse e Spino lo faccia solo il 19 dicembre? Si è voluto tergiversare. Per questo noi faremo di tutto per recedere”.

 Documenti

1892