Dopo qualche settimana dall’audizione, in consiglio comunale, si torna a parlare della Fondazione benefattori cremaschi. In particolare, il consigliere di Italia Viva Simone Beretta definisce “scortese” la mancata comunicazione, durante la seduta, dell’aumento delle rette alla casa di riposo di via Zurla. “Una strategia - aggiunge Beretta - per evitare una riflessione da parte dei consiglieri più titolati di altri a rappresentare il sentore e le difficoltà socio economiche dei cittadini. Sarebbe stato certamente interessante ascoltare la maggioranza di centrosinistra, il suo sindaco, ed in modo particolare il pd, ma non è stato possibile. Non so più cosa pensare di questa sinistra consiliare che sta facendo del silenzio sospetto il mantra del suo operare”.
‘Mancano progetti concreti’
“Io avrei manifestato il sostegno, per quanto tiepido motivandolo adeguatamente, alla eventuale proposta di rincaro della retta. Non hanno avuto il coraggio delle proprie azioni aprendosi ad un confronto serio e sincero; un atteggiamento politicamente censurabile”. Beretta fa riferimento anche a un altro fatto, che avrebbe potuto portare una ‘boccata d’ossigeno’ alla fondazione. “Non ha sfruttato la grande opportunità del superbonus per portare a casa milioni di euro a fondo perduto tanto utili a mettere mano a quel patrimonio che deve essere risanato e ristrutturato. Possibile che non fosse pronto alcun progetto di massima od esecutivo per sfruttare il super bonus 110 per cento? Questo inadeguato e intollerabile comportamento amministrativo, totalmente privo di strategia di medio e lungo periodo, va giustificato ma soprattutto vanno immediatamente programmati gli interventi e favorite le condizioni per accedere ai finanziamenti. Tra queste che la presidente, il vice e il loro Cda rinunciassero ai propri emolumenti condizione sine qua non per usufruire di tali finanziamenti”.
‘Nessuna rinuncia agli emolumenti’
“Difficile per questo non rilevare una inaccettabile ed insensibile gestione amministrativa considerato poi che i bilanci degli ultimi anni della Fondazione non navigano certo nell'oro continuando a presentare importanti deficit di parte corrente. La città merita maggiore sapienza dagli amministratori del Kennedy ed il sindaco non può continuare a far finta di niente. O condivide questo modo di comportarsi o ne prende pubblicamente le distanze. Credo che il sindaco sia a conoscenza che ad oggi non vi è alcuna rinuncia agli emolumenti ma addirittura la presidente si è fatta rinnovare a maggioranza del suo Cda come direttore generale almeno fino alla fine dell'anno per quanto lo statuto non lo ritenga obbligatorio. Ho pure suggerito e continuo a suggerire che il futuro Direttore generale, se necessario, deve avere un know how specifico in materia economico finanziaria, amministrativa e patrimoniale”.
Critiche alla regione Lombardia
“Non mi sono poi piaciute le critiche, per quanto gentili, della presidente della Fondazione alla regione Lombardia considerato che fino al manifestarsi del Covid i bilanci hanno sempre chiuso sostanzialmente in pareggio. Così come la Regione non avrebbe difficoltà a elargire più soldi per migliorare i servizi se lo stato ne trasferisse di più significativi. Valeva per ieri, vale per l'oggi. Lasciatemi dire che non aver perseguito una nuova collocazione del Kennedy attigua al nostro ospedale non ha consentito e non consentirà economie di scala a tutela di un bilancio che avrebbe potuto offrire servizi ancora più adeguati degli attuali”.