16-10-2017 ore 16:01 | Politica - Cremona
di Gianni Carrolli

Mdp boccia il Referendum del 22 ottobre rilanciando il dibattito su diritti e lavoro

“Risorse buttate via, cittadini presi in giro, visione solo di breve periodo per fare gli interessi del centrodestra, progetto politico secessionista. A tutto questo noi diciamo no e opponiamo la scelta politica di non andare a votare”. Queste le parole del deputato cremasco Franco Bordo in merito al referendum per l’autonomia, previsto domenica 22 ottobre. L’invito a non partecipare al voto è stato ribadito stamattina nella conferenza indetta dalla sezione cremonese di Articolo Uno e da Cremona per un nuovo centrosinistra, rappresentati da Fabrizio Aroldi e Paolo Bodini.

 

Nulla di fatto”

Bordo ha lanciato l’invito a “non assecondarli: un referendum vuoto come questo, basato su un quesito dal facile consenso, in accordo al populismo dilagante, è un fatto grave e sbagliato”. Dello stesso avviso Bodini: “l’autonomia di un territorio si può sostenere, ma con altri tempi, modalità, percorsi e soprattutto con contenuti seri. L’attuale giunta lombarda, in quattro anni, non ha fatto nulla per raggiungere gli obiettivi dichiarati, come, per paradosso, negli ultimi vent’anni, anche nei periodi di sintonia di colore tra Regione e Governo, nulla è stato fatto per l’applicazione degli articoli 116 e 117, segno di debolezza di pensiero politico”.

 

Rilanciare il lavoro

Oltre all’opposizione al referendum, il coordinatore di Mdp Aroldi ha ricordato il prossimo appuntamento, l’iniziativa Lavoro: diritti e dignità negati, in calendario giovedì 19 ottobre a Cremona. “L’incontro avrà l’obiettivo di aprire un confronto con Pier Luigi Bersani – ha aggiunto Aroldi – così come con Elena Lattuada, segretario generale di Cgil Lombardia, con l’onorevole Bordo e con la deputata Giovanna Martelli, per scrivere finalmente una nuova pagina sul tema del lavoro di questo Paese. Non solo: andiamo immediatamente a confrontarci con gli operai di Ocrim e Arvedi, per ritrovare il dialogo con la classe operaia che da troppo tempo manca”.

240