16-10-2017 ore 17:29 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Scuola. Munari e Stanga, ora la priorità del Cremasco è salvaguardarne l’autonomia

Il rischio che l’istituto Munari perda la sua autonomia è reale. La questione è in cima all’agenda dell’assessore all’istruzione del comune di Crema, Attilio Galmozzi. Nel pomeriggio di domani, martedì 17 ottobre, incontrerà il presidente della provincia, Davide Viola, per fare il punto sul dimensionamento scolastico. L’amministrazione cremasca riproporrà le soluzioni individuate lo scorso anno: l’accorpamento del liceo artistico con un indirizzo del Racchetti - Da Vinci e lo scorporo della sede cremonese dell’istituto Stanga.

 

Rischio grave e imminente

Per Simone Beretta, consigliere comunale di Forza Italia, “la situazione è grave ed il rischio imminente”. La Provincia deve presentare il piano di dimensionamento entro il 31 ottobre. “Probabilmente non vuole toccare il Piano. Sarebbe pericolosissimo perché all’abbassamento degli iscritti del Munari la perdita dell’autonomia sarebbe automatica. Una volta persa l’autonomia sarebbe praticamente impossibile ripristinarla e ciò condurrebbe ad un risultato paradossale: Crema, pur con la stessa popolazione scolastica di Cremona, avrebbe la metà delle scuole superiori autonome”.

 

Artistico e scienze umane

Da parte sua Beretta promuove l’accorpamento tra il liceo artistico e quello delle scienze umane. “Il consigliere scopre l’acqua calda – commenta l’assessore Attilio Galmozzi – è risaputo che l’autonomia del Munari si basa su una sola iscrizione: attualmente gli alunni sono 601, uno in più del minimo necessario a garantire l’autonomia. Domani proporremo all’amministrazione provinciale di delineare nel piano di dimensionamento un polo liceale artistico-umanistico”. Rispetto alla soluzione c’è flessibilità: “non escludiamo si possa accorpare il Munari allo scientifico”.

 

Il polo agro-meccanico

Sul tavolo di Viola tornerà inoltre la questione Stanga. L’istituto è attualmente distribuito su quattro plessi: due a Cremona (un indirizzo tecnico e uno professionale), uno a Crema (tecnico e professionale) e uno a Pandino (professionale). “L’ipotesi – conclude Galmozzi – è scorporare la parte cremonese ed unire quella cremasca a una sezione dell’istituto Marazzi. La nostra proposta prevede la creazione di un polo agro-meccanico, ma anche in questo caso nulla vieta di accorpare l’istituto agrario e quello alberghiero”. Le opzioni non mancano ma l’ultima parola spetta all'amministrazione provinciale. Lo scorso anno lo scontro fu molto duro.

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