16-06-2021 ore 12:48 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Laura Zanibelli sulla fusione di Lgh in A2A: la spada di Damocle e il contentino politico

Come spiega Laura Zanibelli l’astensione dal voto alla proposta di fusione di Lgh in A2A è coerente con la posizione assunta nel 2016, ovvero ai primi passi del percorso, di fatto praticamente concluso dall’approvazione a maggioranza della delibera: “non siamo contro il fatto che Lgh entri in una multiutility di ben altre dimensioni, visto che il confronto è con player nazionali e internazionali, ma ritenevamo che questa parcellizzazione del percorso avrebbe avuto due conseguenze negative: una svalorizzazione dell’azienda e il blocco dei necessari investimenti sul territorio”.

 

Anac e Corte dei conti

In sostanza, l’opposizione era di metodo: “non avevamo partecipato al voto perché non condividevamo le modalità scelte”. Nella seduta di ieri l’esponente azzurra ha ricordato il parere non vincolante (e contrario) dell’Anac all’operazione di fusione. Siamo ancora nell’orizzonte temporale dei cinque anni in cui la Corte dei conti può riprendere la disposizione dell’Autorità nazionale anti corruzione. In sostanza, “non è una materia risolta in modo definitivo”. Intervenendo in aula, Dino Martinazzoli (membro del cda di Lgh e amministratore unico di Cremasca servizi) ha sottolineato che all’epoca (il 2016) i debiti erano elevati ed è arrivata A2a che ha fatto proposta ritenuta interessante. Sul punto Forza Italia è critica: “non sono state effettuate valutazioni su altre offerte. Oggi il concambio viene valutato congruo”. Punto e stop.

 

Il comitato territoriale

Nel prossimo futuro il ruolo del territorio sarà sempre meno significativo. “Nel presentare la proposta di fusione si dice che conteremo perché faremo parte del comitato territoriale e rimarranno sul territorio alcune aziende. Ma va detto che il comitato sarà in vigore due anni e il ruolo decisionale sarà di A2A. Cosa farà A2A? Semplicemente informerà il comitato delle decisioni già prese e quindi il comitato dovrà limitarsi a indicare la propria posizione”. Va aggiunto che “senza nulla togliere ai sindaci”, le tematiche che verranno affrontate avranno ‘dimensioni’ internazionali e le competenze necessarie, in ambito economico e scientifico, dovranno essere di primissimo livello. Sarà piuttosto complicato, in sostanza, fare la voce grossa. I piani di crescita di queste aziende “dipendono dall’acquisizione di altre società” in un mercato sempre più competitivo e globalizzato. Va da sé che “evidentemente non potremo contare più di tanto”. La fusione assicura “il mantenimento garantito della sede di Linea gestioni a Crema; per due anni. Poi non si sa. È logico che un investitore di quella portata non possa darti garanzie a vita”.

 

Il contentino politico

Veniamo alla realizzazione della Fondazione Lgh entro la fine del 2021. Per Laura Zanibelli “è un contentino politico: dovrebbe investire in progetti culturali, ma se uno vuole investire lo fa con proprie risorse e know how, non in questo modo. Quella fondazione non è nemmeno chiaro che budget avrà”. In sintesi, si tratta di “un contentino per poter dire ‘non abbiamo perso l’impatto del territorio’. Su questi temi, come diceva Beretta, che rispondono a livello di sostenibilità a livello mondiale, il piccolo comune non può avere conoscenze superiori di tecnici e esperti del settore”. Allargando il campo e concludendo, Zanibelli fa propria la domanda: “come saranno le prossime gare di gestione dei rifiuti? A tempo debito vedremo. Ora mi chiedo, perché non so proprio, come tecnicamente si potrà fare”.

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