“Sono in tutto 1269 le firme contro “la strage di alberi” prevista a Crema Nuova, raccolte anche online attraverso il sito change.org”. Così il Comitato contro il tagli degli alberi di via Bacchetta ha aperto la conferenza stampa di stamattina in sala Cremonesi. Secondo Manuel Draghetti, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle “è un risultato eccezionale. A Crema è difficile raggiungere una tale cifra nella raccolta delle firme e in così poco tempo”. Gianemilio Ardigò ha ribadito l’importanza del comitato, capace di “unire forze politiche e persone di contesti molto diversi”, tesi condivisa da Mimma Aiello che a sua volta ha sostenuto la necessità di una tutela ambientale costante.
Non opposizione ma proposte
Gli esponenti del Comitato hanno rivendicato. Alvaro Dellera, invitato come residente di via Bacchetta e memoria storica della via, ha illustrato “la serie di problemi di ordine manutentivo. Sono tanti anni che non si fa niente”. Per lui sono state “enfatizzate le due denunce ricevute. Ci sono invece lamentele perché la strada è poco manutentata e cadono molte foglie sui tetti. Credo sia eccessivo rispetto al progetto del Comune. Il sindaco ha fatto bene a stoppare il tutto, di fatto commissariando i due assessori. Al momento è un buon risultato anche se sarà difficile bloccare il taglio di tutti gli alberi. Nessuno invece si è lamentato della possibilità di tagliarne alcuni, solo quelli effettivamente ammalorati, tra l’altro nemmeno i bagolari, ma alcune querce”.
L’impoverimento del sottosuolo
Dal punto di vista tecnico è stato ribadito che in via Bacchetta il Pgt sconsiglia il taglio degli alberi e nel caso la sostituzione con altri bagolari. Per gli esponenti del Comitato la vertenza “è su tutto il quartiere, non solo di via Bacchetta”. Il timore è che venga “impoverito” il sottosuolo: “I nuovi alberi, come i frassini messi dieci anni fa nella via al posto di un paio di bagolari, non trovano nutrimento per crescere”. La mobilitazione di piazza ed il tam tam online sono stati fatti “per mandare un segnale all’amministrazione comunale. L’ufficio tecnico ha scavalcato l’elemento politico, premendo perché l’assessore Bergamaschi prendesse questa decisione”. Il tutto senza affidarsi a “grandi competenze dal punto di vista della conoscenza della materia ambientale”. Le firme saranno protocollate insieme alla proposta di 6 aziende specializzate nella sistemazione e riqualifica di ambienti urbani.