Con voto unanime e “per speciali meriti artistici” il consiglio comunale di Crema oggi ha conferito la cittadinanza onoraria a Jader Bignamini, attuale direttore della Detroit Symphony Orchestra. Per il sindaco Stefania Bonaldi è “apprezzato internazionalmente per il forte carisma e la personalità dirompente”, ma soprattutto “dotato di una preparazione e una raffinatezza musicale fuori dal comune. Attribuire un riconoscimento di questo tipo ad un prestigioso esponente del mondo artistico assume in questo momento storico, in cui arte, musica, cultura, sono sacrificati dalle restrizioni imposte dalla emergenza sanitaria, una particolare valenza, perché vuole esprimere la nostra vicinanza a questo mondo e a tutti i professionisti che ne fanno parte, dicendo a gran voce quanto arte, musica, cultura siano elementi essenziali e preziosi della vita di ciascuno di noi”. Classe 1976, originario di Ombriano, ha giocato alcuni anni nelle giovanili dell’Aurora: molto veloce, calciava con un piede solo, per questo stava all’ala destra. In breve (e fortunatamente) il richiamo della musica ha però avuto la meglio sul calcio.
Il piano interrato
Sotto la presidenza di Antonio Zaninelli ha incarnato la sua visione dell’arte e della vita, esprimendo alla perfezione la sua inesauribile ricerca della bellezza, dando nuovo lustro al corpo bandistico Giuseppe Verdi, che in quegli anni attraversava un periodo di grandissima difficoltà. A 19 anni è diventato direttore della banda e insieme ad alcuni amici ha promosso e favorito lo studio della musica in un intero quartiere. Le prove si svolgevano nel piano interrato dell’oratorio e in alcune aule vuote messe a disposizione dal parroco. Grazie ai nuovi ingaggi sono stati riparati o acquistati nuovi strumenti e confezionate nuove divise. Sul sagrato della chiesa la domenica mattina venivano vendute crostate, biscotti e tiramisù. Mamme e nonne lo facevano per finanziare la banda, consentire ai loro figli e nipoti di smettere di sognare orizzonti lontani per raggiungere palcoscenici sempre più distanti: dai raduni alpini alle celebrazioni istituzionali, fino alle trasferte all’estero, tra le altre a Melun, suonando per un’irrefrenabile gioia di vivere ad ogni angolo e in ogni occasione, dal bus all’autogrill.
Uniti dalla musica
Come sottolineato dai consiglieri comunali, “è un onore poter conferire la cittadinanza a un artista di grande talento”. Tratto distintivo dei suoi 15 anni alla guida delle banda è stata la capacità di passare da un repertorio classico, quasi colto, alla musica leggera. Nel teatro del paese (sempre stracolmo ad ogni esibizione) la musica univa tutti e si faceva capire da tutti. Faceva sentire tutti partecipi ed orgogliosi, rappresentati. Studiare musica non era (e non è) cosa per tutti. Spesso i costi erano (e sono) proibitivi. La banda aveva saputo offrire un’occasione di riscatto. Oggi è divenuta una forma di resistenza. A breve sarà una potente fonte di rinascita. Che dire, il maestro giusto l’abbiamo, non resta che prepararsi adeguatamente, perché quel giorno sarà una grande festa. Come non si è mai vista. Congratulazioni e grazie, maestro.