14-12-2017 ore 21:00 | Politica - Castelleone
di Lidia Gallanti

Castelleone e Fiesco: fusione possibile, con il referendum. Ecco cosa potrebbe cambiare

Castelleone e Fiesco, la fusione è possibile. È quanto emerge dallo studio di fattibilità condiviso dalle due amministrazioni comunali e presentato ai rispettivi cittadini il 4 e l'11 dicembre. Lunedì sera si è svolto il secondo pubblico incontro sul tema, per mettere in luce i punti salienti della manovra e rispondere a dubbi e perplessità. Il nuovo nucleo conterebbe circa 10.600 abitanti, riconfermandosi come quarto Comune per dimensione su scala provinciale, nonché prima esperienza di fusione del territorio.

 

Fondi sbloccati e amministrazione condivisa

In base allo studio, la fusione porterebbe ai due comuni un contributo statale pari a 1 milione e 200 mila euro annui in più, per dieci anni, A ciò si aggiungono altri 70 mila euro circa derivanti da economie di scala nella gestione dei processi amministrativi. L'accorpamento consentirebbe inoltre di sbloccare i fondi dei rispettivi Comuni, oggi vincolati dal patto di stabilità. Sull'impegno di questi, i sindaci in carica sono concordi: starà alla nuova amministrazione valutare l'equa distribuzione negli investimenti. Da qui l'importanza di formare un governo locale che rappresenti entrambe le realtà. In particolare per Fiesco, che "oggi sconta una disaffezione dalla politica", spiega il primo cittadino Giuseppe Piacentini. "La formazione di un'amministrazione condivisa sarebbe una buona occasione per impegnarsi a sostegno del proprio Comune".

 

Cosa cambia per i cittadini

“A livello pratico, per i cittadini non cambia nulla”, afferma Piacentini. “Fiesco manterrà il municipio con uno sportello polifunzionale per i servizi al cittadino”. Carte d'identità, patenti e tessere regionali dei servizi rimangono valide fino alla scadenza, quindi saranno sostituite automaticamente. Il codice di avviamento postale rimane lo stesso (26010 per Fiesco, 26012 per Castelleone) né saranno ridefiniti i numeri civici, anche in caso di "doppioni". Un esempio: per i residenti di via Roma, presente in entrambi I Comuni, la distinzione Castelleone- Fiesco sarà indicata sui documenti, come già accade per le municipalità delle grandi città. I sindaci rassicurano sul destino dei dipendenti pubblici, nessuno rimarrà a casa, ma "con la fusione c'è la possibilità di nuove assunzioni a tempo determinato per cinque anni, al fine di facilitare la riorganizzazione".

 

L’ultima parola al referendum

"Futuro, opportunità e serenità, queste le parole chiave secondo il sindaco di Castelleone Pietro Fiori. “Nelle prossime settimane lo studio sarà pubblicato sul sito dei due Comuni e divulgato in forma di dépliant cartacei, cui saranno dedicati ulteriori incontri informativi. Entro il nuovo anno lo studio di fattibilità sarà presentato ai rispettivi Consigli comunali. Se approvato, porterà al referendum nella primavera 2018. Potrebbero presentarsi alle urne circa 7 mila persone – 900 fieschesi e più di 6 mila castelleonesi – ma l’affluenza è relativa, poiché il referendum non prevede quorum. L'esito potrà essere solo positivo o negativo, ma come sottolineano i due sindaci, "la scelta sarà comunque affidata ai cittadini, nulla sarà loro imposto".

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