14-07-2019 ore 20:54 | Politica - Crema
di Andrea Aiolfi

‘Ndrangheta in Italia e all’estero e i rapporti con la politica. Lucio Musolino a Crema

La Consulta Giovani di Crema continua a portare sotto l’ulivo di Largo Falcone e Borsellino le preziose testimonianze di chi, da tutta l’Italia, si occupa di far conoscere e contrastare la criminalità organizzata. Ieri sera l’ospite è stato Lucio Musolino, giornalista del Fatto Quotidiano, destinatario di minacce per le sue inchieste sui rapporti tra criminalità organizzata calabrese e la politica. La sua storia aveva molto colpito i membri dell’associazione Rinascimenti, che lo avevano incontrato durante il loro viaggio in Calabria della scorsa estate, per questo è stato suggerito alla Consulta di chiamarlo tra gli ospiti dell’iniziativa dei 57 giorni strade di legalità.

‘Ndrangheta in Italia e all’estero
Musolino ha raccontato di come la struttura della mafia calabrese sia il suo punto di forza: l’organizzazione presenta tante famiglie che controllano porzioni più o meno grandi di territorio, ognuna per conto suo, non esiste un capo in cima alla piramide gerarchica come nel caso di Cosa Nostra. Questo permette una presenza capillare delle zone in cui opera la criminalità. Questi non sono solo problemi della Calabria: dagli anni ’60 le cosche si sono diramate nel Nord Italia, là dove c’era ricchezza, in particolare in Veneto e Lombardia. Ma ormai i confini nazionali non bastano più, gli “affari” arrivano in Europa e oltreoceano. Le inchieste hanno dimostrato come i calabresi siano i soci preferiti dai narcos sudamericani e di come il porto di Gioia Tauro sia divenuto punto fondamentale per l’arrivo della cocaina americana nel vecchio continente.
 


Il problema legislativo estero
Tristemente passata alla storia, la strage di Duisburg del 2007 aveva aperto gli occhi al mondo, in particolare alla Germania, su come una faida nata in un paese dell’Aspromonte potesse arrivare dritta in casa loro, in tutta la sua violenza. I milioni di euro riciclati nell’economia tedesca fino a quel momento avevano fatto comodo ed era facile ignorarne la provenienza ma con sei morti ammazzati per strada la reazione è stata diversa. Questo ha acceso il dibattito su una questione ancora attuale: la scarsa capacità dei sistemi giudiziari dei paesi esteri, dove i mafiosi da tempo prosperano, nell’affrontare la criminalità organizzata.

La politica
Per potersi diffondere e continuare ad operare, sia nel lecito sia nell’illecito, l‘ndrangheta necessita dell’appoggio della politica, proprio perché “non ha colore politico e punta su chi vince”. Musolino ha sottolineato come tra gli ultimi governi che si sono succeduti fosse diffusa la prassi di annunciare l’impiego di maggiori misure contro la criminalità organizzata. Tutto questo si è tradotto in annunci senza conseguenze e nella continua ricerca di altri problemi come quello dell’immigrazione, per distogliere l’attenzione da mafia e corruzione, considerati come mali minori e che non fanno notizia. Invece il problema persiste e si sente. A Reggio Calabria è ancora aperto il processo Gotha, nel quale rientrano politici, magistrati e imprenditori accusati di essere i capi del crimine reggino.

830