Durante l'incontro di martedì sera a Pandino sulla proposta di Area Vasta avanzata dai sindaci del Cremasco, il sindaco Maria Luise Polig ha riassunto il percorso fatto nell'ultimo anno e mezzo, dagli incontri con autorità politiche (da Maroni a Pizzetti) alle corporazioni di categoria, lasciando poi la parola al sindaco di Agnadello, Giovanni Calderara per una panoramica sul futuro, spiegando che entrare nell'area Val padana (Mantova e Cremona), per il Cremasco e ancor più per l'Altocremasco significherebbe diventare periferia di una periferia, dovendo dire addio per sempre a importanti opere quali la sistemazione della Bergamina o il potenziamento della linea ferroviaria per Milano. La migliore opportunità sarebbe un accorpamento con Lodi e Treviglio.
L'ipotesi Milano
Pragmatico Rosolino Bertoni, sindaco di Palazzo Pignano che, unico leghista nella compagine, prima ha chiarito che "pur nella diversità politica, il Cremasco si presenta unito: stiamo facendo tutti la nostra parte per non diventare periferia di Mantova ma di Milano". Ma ha invitato tutti a "elaborare un piano B, e anche un Piano C, tutto per non andare con Mantova". Ma ha anche detto che sarà difficile spuntarla: "Il percorso è molto difficile: le associazioni di categoria del territorio sono legate a sedi che si trovano a Cremona".
Spino vuole andare con Lodi
Il sindaco di Spino d'Adda Luigi Poli ha citato il sindaco di Crema Stefania Bonaldi: "Questo non è campanilismo, ma sussidiarietà, perché il bene comune sia davvero vissuto". Poi si è confuso con le carte venendo ripreso dall'imprenditore Gianni Silva nel pubblico ("Non ha fatto i compiti a casa"), ma ha infine elencato i compiti dell'Area Vasta, per indicare che è necessaria una gestione da vicino: " Le strade, il trasporto, l'ambiente, la rete scolastica. Se i centri di potere saranno a Mantova, noi come faremo ad avere una voce significativa in capitolo?"
La spiegazione di Rossoni
Sono poi intervenuti anche i sindaci Antonio Grassi, Aldo Casorati (che ha spiegato, rispondendo a un intervento del presidente de La Solidarietà Luigi Passarella di Spino d'Adda, perché andare con l'Area Metropolitana non sarebbe vantaggioso) e Gianni Rossoni. Rossoni ha spiegato: "Certo abbiamo lo sguardo rivolto ad ovest, a Milano, ma dobbiamo dire perché vogliamo stare con Lodi e per far che cosa. La difficoltà è capire se, di fronte a questa nostra azione su Lodi, dopo il referendum la città cambierà idea e verrà con noi. Se non cambia idea, per noi si pone il problema: andare con Milano o stare in Val Padana". Pare che la risposta dei presenti fosse: andare con Milano.