“Un’ingiustizia evidente”. Così Antonio Grassi, sindaco di Casale cremasco vidolasco commenta la proposta annunciata da Alessandro Lanfranchi di Padania Acque di inserire il costo per la fruizione delle case dell'acqua come voce fissa nella tariffa in bolletta, uguale per tutti gli utenti di Padania Acque. “Così facendo – prosegue il primo cittadino - pagherebbero anche coloro che non usufruiscono del servizio. Per quale motivo un cittadino dovrebbe pagare un servizio non indispensabile? L’acqua potabile del rubinetto di casa è ottima, decantata dallo stesso Lanfranchi in precedenti assemblee, è messa sul piedestallo e figura tra le migliori sul mercato. Estremizzando, con il sistema proposto, si vorrebbe far pagare a tutti gli utenti di Padania l’acqua minerale che uno decide di comperare alla casa dell’acqua invece che al supermercato. Plin plin lo fa chi beve l’acqua. Puf puf chi la paga e non la beve. Ma la casa dell’acqua è un optional”.
Uniformare
L'operazione verrà votata nell'assemblea del prossimo 20 dicembre. Come spiega Grassi “l'’idea nasce dalla necessità di uniformare l’utilizzo della casa dell’acqua in tutti i Comuni. In alcuni, il servizio è completamente gratuito. In altri, gli utenti pagano pochi centesimi al litro utilizzando una tessera rilasciata dal comune stesso. La scelta di pagare o meno dipende dall’amministrazione, la quale usa il ricavato per saldare a Padania acque le spese di gestione e di ammortamento per la costruzione della casa stessa. Qualora gli introiti non fossero sufficienti a pagare la rata, il comune copre la differenza. Con l’uniformità, oltre ad avere un trattamento uguale in tutti comuni, si otterrebbe un uso più oculato del servizio e una riduzione degli sprechi. Il principio non solo è condivisibile, ma anche auspicabile”.
'Voterò contro'
Ciò che Grassi contesta è “formula proposta per applicarlo”. L’uniformità si otterrebbe con “una tessera fornita gratuitamente da Padania Acque a tutti i cittadini che potranno utilizzarla ad libitum. Per l’utente il servizio è, apparentemente, gratuito in quanto non sborsa un centesimo per caricare la tessera. Si presume che ciò non induca ad una significativa contrazione degli sprechi”. Peraltro, “ ora a Casale cremasco, dove il servizio è a pagamento, ne fruisce un terzo della popolazione. È giusto che tutti paghino? Se la proposta non verrà modificata voterà contro per rispetto dei cittadini, dell’equità e della logica”.