13-10-2020 ore 20:38 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Di Corte in Corte, il progetto di accoglienza e protezione delle fragilità

Oltre alla bontà progettuale, alla capacità di offrire un incremento dei servizi in ambiti molto delicati, riqualificando e restituendo al territorio un immobile ricco di storia, la notizia è nella condivisione e nel formale appoggio dei 48 sindaci dell’Area omogenea cremasca. Il progetto Di Corte in Corte – Accoglienza e protezione delle fragilità presentato ieri nella sala consiliare di Crema da Fondazione benefattori cremaschi e Comunità sociale cremasca è stato definito da Bianca Baruelli “una sfida capace di colmare un vuoto. Sei anni fa non avremmo azzardato un progetto simile, oggi è un’occasione più unica che rara”. Per Aldo Casorati (presidente dell’area omogenea) rinverdisce “quegli interventi cremaschi all’avanguardia e capaci di far scuola in Regione”, mentre per Gianni Rossoni “è un sogno, bellissimo”. Concretamente consiste nella ristrutturazione dello stabile dell’ex Misericordia di via Kennedy e nella realizzazione di servizi per anziani e per minori fragili: uno sportello per anziani, un centro diurno per i malati di Alzheimer con accoglienza notturna, un centro sociale per anziani, il servizio di accoglienza residenziale per minori (oggi al san Luigi) e un centro studi per disturbi cognitivi e demenze. Oltre alla pregevolezza dell’immobile, particolare cura è dedicata agli spazi aperti: chiostri, porticato e giardini offrono varie soluzioni nel corso dell’anno e in base al meteo. Nel Cremasco è particolarmente sentito "il problema dell'Alzheimer e della malattie cognitive". Ogni anno alla Benefattori vengono effettuate circa 1100, 1200 prime visite.

 

Incontro e sostegno

Come spiegato dalla presidente Angela Beretta e dal direttore generale di Csc, Davide Vighi, “l’idea progettuale si sviluppa attorno al tema dell’intergenerazionalità”. Verranno attuati programmi che consentano a giovani e anziani di “confrontarsi, dialogare, conoscersi anche al di fuori dei legami di parentela, per ricucire lo strappo tra le generazioni che non prende necessariamente la forma del conflitto ma più spesso quella, più inquietante, dell’indifferenza”. Progettualità sperimentale strettamente connessa al quadro normativo, è strutturato sulla continuità del progetto di vita dei minori e sulla flessibilità della struttura (previsti 6 posti residenziali, 2 per il diurno, altrettanti per le situazioni di emergenza o per il sollievo delle famiglie). Candidato all’edizione 2020 del Bando per Interventi Emblematici Maggiori della Fondazione Cariplo ammonta a 4 milioni di euro (sceso di un milione quando il Comune di Crema ha annunciato la presentazione di un progetto dedicato alla riqualificazione dell’università di via Bramante). Dalla Cariplo si conta di ottenere almeno un milione, la speranza è di superare il milione e mezzo; il resto verrebbe coperto da raccolte fondi e con l’accensione di un mutuo (in questo senso Fbc ha dato ampie garanzie di solvibilità). Progetto immediatamente cantierabile. Il Comune di Crema ha assicurato che si farà carico degli arredamenti. Rossoni ha chiesto e ottenuto garanzie sulla “fattibilità economica”, mentre Casorati ha espresso “preoccupazione per il costo del progetto”, sostenendo che si tratti di un problema che va risolto “dai referenti territoriali in consiglio regionale”. Con la dettagliata presentazione (tramite slide) dell’architetto Marco Ermentini, il progetto ha ottenuto l’unanime condivisione dei sindaci. Il sostegno territoriale rappresenta un elemento particolarmente importante tra i criteri di valutazione.

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