13-06-2021 ore 20:00 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Fusione tra A2a ed Lgh. Il Pd è favorevole, tra economie di scala e investimenti sicuri

La proposta di fusione tra A2a e Lgh è stata approvata a maggioranza dal consiglio comunale di Crema. Sei gli astenuti, nessuno contrario. Tra i favorevoli il Partito democratico. Come spiega il capogruppo Jacopo Bassi “da anni, ormai, gli indirizzi di sviluppo sono incanalati verso la sostenibilità: il Pnrr e il Green new deal, per fare solo gli esempi più significativi, spingono l’evoluzione delle produzioni e dei consumi nella direzione del rispetto degli ecosistemi”.

 

Economia di scala

“Crediamo che in questo contesto la via migliore per accedere a queste risorse sia dare parere positivo a una fusione che garantirebbe di raggiungere l’economia di scala necessaria per far proseguire il flusso di risorse e progettualità che ha interessato il nostro territorio. In seguito all’accordo di partnership con A2A, negli ultimi anni sono stati investiti tra i 40 e i 50 milioni di euro l’anno che, senza quella collaborazione, Lgh non avrebbe potuto garantire”. Per Bassi “sono stati ottenuti importanti risultati ambientali: 58% energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili; 35% calore prodotto da energie rinnovabili; raccolta differenziata che sfiora quota 80%, un risultato che ci pone a livello di eccellenza europea”.

 

Gli alberi di via Bacchetta

“Sono dati che basterebbero per salvare la politica ambientale territoriale degli ultimi 10 anni. In tutto questo, è assurdo che a questi numeri si dedichi un centesimo del tempo usato per polemizzare sulla sostituzione (ripeto: sostituzione) dei 27 alberi di via Bacchetta. Una questione che ha un impatto infinitesimo rispetto ai dati che ho citato prima, numeri che parlando dei risultati ottenuti in termini di decarbonizzazione ed economia circolare. Mi prendo la mia parte di responsabilità su quest’ultima mancanza, che però trovo ricada maggiormente su quei partiti che hanno ingigantito il caso via Bacchetta per soli scopi elettorali, perdendo di vista i reali temi ambientali di interesse per il territorio”.

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