13-04-2021 ore 19:54 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Cittadinanza onoraria a Patrick Zaki. Consiglio favorevole, la Lega unica astenuta

Nel consiglio comunale del 12 aprile, è stata approvata la convenzione con la Provincia di Cremona e le amministrazioni del capoluogo e di Casalmaggiore “per attivare il Servizio europeo d’area vasta”, la convenzione con una ventina di comuni cremaschi “per la gestione associata del servizio del responsabile della transizione digitale”, il bilancio previsionale 2021 e il nuovo statuto delle Farmacie Comunali. Puntiamo l’attenzione sull’approvazione “a larghissima maggioranza” (22 favorevoli e un astenuto, il capogruppo della Lega, Andrea Agazzi), dell’ordine del giorno presentato da Jacopo Bassi (integrale in allegato) per invitare il governo italiano e il presidente della Repubblica a concedere la cittadinanza italiana onoraria per meriti speciali a Patrick Zaki”. Come riassunto dal sindaco Stefania Bonaldi la cittadinanza consentirebbe di “proteggerlo con l’amore dei nostri diritti”. La sua è una vicenda “di totale privazione dei più elementari diritti civili che indigna e che ricorda quanto accaduto a Giulio Regeni”.

 

Breve cronistoria

Cittadino egiziano di 29 anni, in Italia dal 2010 come ricercatore presso l’Università di Bologna, inserito nel programma Erasmus Mundus, con un curriculum dedicato agli Studi di genere e delle donne. Il 7 febbraio 2020, rientrando nel suo paese per una visita ai suoi familiari a Mansoura, è stato preso in custodia all’aeroporto del Cairo da agenti dell’Agenzia di sicurezza nazionale. Nelle successive 24 ore, come riferito dai suoi legali, “è stato picchiato, sottoposto a elettroshock, minacciato ed interrogato sul suo lavoro e il suo attivismo tra diritti umani e civili”. Le violenze sono state negate dalle autorità egiziane. Inconsapevole del mandato di arresto che pendeva sulla sua testa da settembre 2019, è comparso l’8 febbraio di fronte ad un pubblico ministero, accusato della “pubblicazione di voci e notizie false volte a disturbare la pace e fomentare il caos, l’incitamento alla protesta, la richiesta del rovesciamento dello Stato, la gestione di un account social attraverso il quale avrebbe istigato all’utilizzo della violenza e di atti terroristici con il fine di minare la sicurezza pubblica”. Tutt’ora in carcere “per un approfondimento delle indagini mai avvenuto, in una situazione sempre più complessa a causa della pandemia di Covid-19, con seri rischi legati alle condizioni di salute di Patrick, asmatico e alle condizioni del carcere di Tora”.

 

L’astensione della Lega

Veniamo all’astensione del capogruppo della Lega (integrale in allegato). “Premessa doverosa: mi auguro veramente che Patrick possa essere scarcerato oggi stesso ed abbia garantiti quei diritti che per noi italiani sono talmente scontati, che nemmeno gli diamo più peso”. Per Agazzi è però evidente “un’ipocrisia”. Sta nel “dispositivo presentato dal Pd, che presenta una serie di castronerie fuori da ogni logica che potevano essere frutto di innocenti errori oppure, ed è quello che purtroppo ho verificato nel dibattito, di una precisa strategia di pura propaganda”. In estrema sintesi, non avrebbe “meriti speciali che ne debbano assegnare la cittadinanza. Se essere ingiustamente incarcerato è un merito, allora perché non concedere la cittadinanza agli attuali 60.000 detenuti politici in Egitto? Perché non concedere la cittadinanza italiana a tutti i prigionieri politici del mondo che siano passati in Italia anche solo per un anno di studio o di lavoro? Perché Patrick si o gli altri no?”

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