13-03-2019 ore 20:49 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema. Farmacie municipali, il bilancio dell’azienda fa molto discutere in Consiglio

Il Comune di Crema ieri sera ha approvato a maggioranza – non senza forti critiche da parte dell’opposizione - il bilancio previsionale 2019 dell’azienda farmaceutica municipale. Come spiegato dal sindaco “nel 2019 si stima un incremento dei ricavi pari al +7 % rispetto al 2018: 400 mila in più rispetto al 2018, mentre tra il 2018 ed il 2018 era aumentato di 160 mila”. Veniamo al fatturato previsto nel 2019 per sede: Crema nuova 2.116.650 euro (utile previsto di 234 mila euro), Ombriano 1.953.186 euro (208 mila), Casaletto 512.524 euro (36 mila), Pieranica 511.744 euro (37 mila), Costa sant’Abramo 460.157 euro (25 mila) e Gallignano 444.201 euro (16 mila). La redditività complessiva preventivata va da 5.998.374 euro del 2019 a 6.148.333 euro del 2020 fino a 6.268.301 euro del 2021. Questi ultimi, è stato sottolineato durante la seduta, hanno un carattere puramente teorico, da confermare strada facendo.

 

Dimissioni, trasparenza e marchette elettorali”

Passiamo al dibattito. Subito critico, Simone Beretta (Forza Italia) ha chiesto al segretario generale Gianmaria Ventura di non consentire la votazione della delibera: “non mi è mai capitato in 40 anni di attività politica, non mi è stato possibile conoscere l’utile delle varie farmacie. Abbiamo il diritto di conoscere i dettagli, invece qui non ci sono stati dati. Non sappiamo l’esatta ripartizione dei costi”. Non solo: "a breve torneremo in Consiglio con una mozione di sfiducia per il Cda". Ancor più dura la Lega. Andrea Agazzi s’è detto “sconsolato” e ha lamentato “mancanza di trasparenza nella gestione”, ribadendo la “ferma volontà di chiedere dimissioni del consiglio di amministrazione. Coi dati a disposizione e le valutazioni economiche conseguenti, il Cda non dovrebbe continuare il suo lavoro”. Inoltre, “non c’è nessuna motivazione nelle erogazioni date alle associazioni. Nei verbali non c’è nessuna giustificazione. Dà l’impressione che sia una marchetta elettorale”.

 

Criteri, modalità e motivazioni

Per Manuel Draghetti, M5s, “gli utili non dovrebbero essere distribuiti a pioggia alle associazioni. Si va dalla Lilt ai Pantelù al Fatf, a Donne in tesi, al Centro Galmozzi e tanti altri. Non esiste accenno ai criteri e alle motivazioni. Il Comune si nasconde dietro il simbolo di Afm, politicamente espressione del Comune. Rinnovo in modo convinto il voto contrario. Non ritengo opportune le dimissioni del Cda, è la modalità da cambiare”. Sono invece ancora da chiarire “le motivazioni delle dimissioni violente di un membro del Cda. Vogliamo capire cosa sia realmente accaduto”.

 

La replica del sindaco

“Mancata completezza dei dati dei centri di costo?” Rispondendo ai quesiti di Beretta e Laura Zanibelli, il sindaco Stefania Bonaldi ha sostenuto l’assoluta trasparenza dei numeri e “l’autonomia gestionale di Afm, un’azienda, da rispettare”, accettando di “chiedere ulteriori chiarimenti alla Afm”. Alla Lega e al M5s ha replicato di “non avere l’impressione di una situazione fuori controllo” e neppure di una “gestione clientelare”. Per ottenere i finanziamenti, le associazioni seguono le regole di un codice etico, “non c’è una distribuzione a pioggia”. Per il sindaco “creare allarmismi ingiustificati o paventare situazioni di illegalità e mancato controllo non fa bene a nessuno. Credo che ci sia un limite da rispettare”.

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