Incontro positivo ieri mattina a Cremona tra il sindaco Fabio Bergamaschi , il presidente dell'Area omogenea cremasca, Gianni Rossoni, e la presidente del tribunale di Cremona, Anna Di Martino. È infatti scongiurata la chiusura del servizio dell’Ufficio del giudice di pace di Crema, paventata in alcune interlocuzioni formali tra il tribunale ed il Ministero di Giustizia sul finire dello scorso anno e motivata dalle necessità di riorganizzazione del tribunale di Cremona stesso, dovute alle pesanti carenze di personale amministrativo in servizio.
La carenza di organico
Come spiega il sindaco, “la preoccupazione che ho raccolto tra gli avvocati del territorio in seguito all'emersione della valutazione in corso sull'Ufficio del giudice di Pace di Crema è stata forte. Non è ancora del tutto rimarginata la ferita della chiusura del tribunale e ogni ulteriore perdita di servizi giuridici del territorio cremasco non sarebbe stata accettabile. Per questo motivo, immediatamente e coinvolgendo i rappresentanti politici del territorio, ci siamo attivati esprimendo con fermezza questa posizione. L'incontro di oggi ha evidenziato come quei fondati timori possano ora essere fugati: il Giudice di Pace di Crema rimarrà. E questo anche grazie all'innesto di un secondo funzionario giudiziario avvenuto alla fine dello scorso anno. Certo, la condizione ottimale risulta ancora lontana, a fronte di originarie previsioni della pianta organica di sei dipendenti e soprattutto a fronte dell'estensione dei servizi prevista dalla riforma, ma il risultato di oggi c'è ed è molto importante. Non mancano, tuttavia, le preoccupazioni che ci accomunano a livello provinciale, poiché la situazione generale del tribunale di Cremona illustrataci dalla presidente è molto pesante. Questo richiederà un'attenzione dei più alti livelli di rappresentanza politica, ingaggiati anche in seguito all'odierno appuntamento”.