12-10-2022 ore 10:33 | Politica - Roma
di Andrea Galvani

Roma, Festival delle città. 'Ente locale, comunità naturale riconosciuta, non creata dallo Stato'

Intervenendo alla prima giornata del Festival delle città organizzato a Roma da Ali, autonomie locali italiane, di cui è presidente regionale, Stefania Bonaldi si è confrontata con Stefano Bonaccini su Riforme e territori; partendo dall’esperienza maturata nei dieci anni da sindaco di Crema, ha ripreso don Sturzo e il concetto di “ente locale come comunità naturale, che lo Stato non inventa ma che riconosce. Il punto sta proprio qui, nel significato che attribuiamo al verbo ‘riconoscere’, che è evidentemente in una accezione ristretta se ogni volta ci tocca ripetere che qualsiasi riforma deve partire considerando il punto di vista delle comunità locali, le più prossime ai cittadini”.

 

Lo Stato centrale e le sue articolazioni

Secondo Stefania Bonaldi “se siamo costretti a fare un’affermazione così banale è perché non è così che funziona il rapporto tra lo stato centrale e le sue articolazioni più minute, dunque prima di invocare il rispetto dei sensori che stanno in periferia, dobbiamo riformare culturalmente la politica, ma anche la burocrazia, che trovano più comodo la manovra ‘da remoto’. Lo tocchiamo con mano da sempre: la lettura della realtà è possibile solo da vicino, perché solo da vicino si vede”.

 

Pubblico impiego

I sindaci italiani stanno affrontando il problema del caro energia, “che si abbatte violentemente anche sui comuni e che richiede di mettere in sicurezza il sistema Paese”. Tra gli argomenti più stringenti e in attesa di soluzione, “il tema delle responsabilità degli amministratori locali” e “la semplificazione, in particolare per gli appalti, i contratti ed il reclutamento del personale”. Gli amministratori chiedono con forza di “investire sul pubblico impiego” e di “completare la riforma delle province”, fornendo al contempo la possibilità di rendere “sempre più efficienti i piccoli comuni”. Parlando di “autonomia differenziata” e in particolare del tema della “sanità”, Stefania Bonaldi ha sostenuto siano da evitare “eccessi di regionalizzazione, come avvenuto nella gestione della pandemia: un diritto di rango costituzionale va garantito nello stesso modo per ogni cittadino di questo Paese”.

 

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