12-08-2016 ore 18:34 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Consiglio. Il dialogo interno e il ruolo dei partiti. Gianantonio Rossi: “dobbiamo riformare la macchina amministrativa”

Penultimo insediato in sala degli Ostaggi, Gianantonio Rossi siede attualmente al banco della maggioranza che sostiene l’amministrazione Bonaldi. Eletto tra le fila del Partito Democratico, Rossi è subentrato al dimissionario Luigi Galvano nel settembre dell’anno scorso. Intervistato sulla sua esperienza da consigliere comunale, afferma che “dal punto di vista politico la maggioranza sia migliorabile”.

 

In che senso, consigliere?

“Non c’è rapporto tra la giunta e la maggioranza consiliare: manca un sistema di comunicazione lubrificato”.

 

In altre parole?

“La leadership c’è ed il sindaco la incarna perfettamente. Manca il rapporto tra partiti, mancano i partiti stessi e le esperienze che erano in grado di portare sul campo. Noto una certa carenza di approfondimento, nonostante alcune situazioni richiedano che giunta e maggioranza lavorino in sinergia proprio in questa direzione”.

 

Crede che i partiti stiano perdendo forza?

“È una tendenza abbastanza generalizzata. Si registra una gran voglia di cambiamento, incanalata in varie forme di protesta: una volta era la Lega, ora è il M5S. In realtà, c’è un gran bisogno di cambiamento che nessuno ha il coraggio di affrontare. Di questo malcontento, a livello nazionale e locale, se ne sono fatte carico le liste civiche”.

 

Quale ruolo devono svolgere i partiti?

“Vengo dal mondo imprenditoriale. Mi sono avvicinato alla politica, al Partito Socialista, nel dopo tangentopoli. I partiti erano sorretti da idealità, esprimevano identità e un modo preciso di interpretare la realtà. Ci sono liste civiche che rappresentano unicamente interessi specifici”.

 

Cos’è cambiato da allora?

“Ora i partiti sono in una fase di stanca. È marcata la distanza tra i nuovi leader e i dirigenti. Quello che manca è la partecipazione: deleghiamo ai politici senza effettuare alcun controllo, nessuna verifica. Una maggiore partecipazione non potrebbe che migliorare la situazione attuale, proiettata verso forme politiche di lobbismo”.

 

Tornando al Consiglio, com’è il rapporto con la minoranza?

“Il dialogo è una condizione necessaria. A volte capita di assistere a manifestazioni di basso livello, con la minoranza impegnata ad opporsi a tutto. Parto dal presupposto ci siano ragioni da entrambe le parti e che solo dal confronto si possa trarre il meglio; tuttavia, a volte intervengono ragioni più personali che politiche. Questo incide sull’equilibrio: si erigono muri, non più ideologici e si cade nei personalismi”.

 

Cosa si aspetta nei prossimi 10 mesi?

“Servono opere di miglioramento della città: c’è la possibilità – come ho già fatto presente – di imporre ad aziende che operano sul suolo e sulle strade cremasche una serie interventi di riparazione del manto stradale e del sottosuolo, danneggiato dai loro lavori. Soprattutto, mi aspetto si metta mano alla macchina amministrativa, con interventi zero spese per l’amministrazione ma a vantaggio per i cittadini. Riformare l’amministrazione non è facile, ma bisogna avere il coraggio di parlare chiaro ed impostare il lavoro in modo da mettere al centro il cittadino”.