12-06-2023 ore 10:51 | Politica
di redazione

Silvio Berlusconi è morto a 86 anni

Silvio Berlusconi è morto a 86 anni. Il leader di Forza Italia e fondatore di Mediaset si trovava da venerdì scorso all’ospedale san Raffaele di Milano. Nei mesi scorsi era stato costretto ad un lungo ricovero a causa di una polmonite e di una forma di leucemia. Molte le reazioni della politica locale. Per mercoledì 14 giugno 2023, giornata dei funerali di Stato, è stato disposto il lutto nazionale.

 

Un prima e un dopo

Questo il commento del sindaco Fabio Bergamaschi: “Un prima ed un dopo, da quel ‘l’Italia è il Paese che amo’, c'è stato, nitido e riconoscibile. Ci sarà anche a partire da stamattina, perché la geografia della politica è stata plasmata in conseguenza della sua presenza, da circa trent'anni. Ed in ciò sta tutta la rappresentazione del suo potere di influenza. Ci sarà il tempo per l'analisi politica e sociologica. Anzi, il distacco emotivo aiuta sempre ad osservare la realtà con un giudizio più oggettivo, per quanto ciò sia possibile. Oggi è il momento del cordoglio. RIP, Silvio Berlusconi”.

 

Un punto di riferimento

Per il senatore Renato Ancorotti, “Silvio Berlusconi è stato un imprenditore e Politico carismatico, dotato di genialità, passione e coraggio. Grazie a queste doti ha cambiato per sempre la storia del nostro Paese a livello industriale, politico e sportivo. L’ho incontrato varie volte in Senato e mi ha colpito il rispetto che anche i rappresentanti delle opposizioni gli hanno sempre portato, come riconoscimento di una storia imprenditoriale e politica senza uguali. Con Berlusconi se ne va un punto di riferimento di tutto il centrodestra a cui dobbiamo molto e di cui sentiremo la mancanza”.

 

Contributo determinante alla crescita del Paese

“Ci lascia Silvio Berlusconi, un grande lombardo. Un amico, un imprenditore, ma soprattutto un uomo che ha contribuito in maniera determinante alla crescita del nostro Paese”. Così il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana: “Ha scritto pagine indelebili che resteranno nella storia di tutti noi. Vincente in ogni tappa della sua vita porterò per sempre nel cuore quel sentimento di generosità e di essere una persona normale con chiunque si confrontasse. Indimenticabili, poi, guardando oltre l’aspetto istituzionale e politico, gli anni del nostro grande Milan. Regione Lombardia troverà modo per lasciare un segno che lo ricordi per sempre. Una preghiera per lui, siamo vicini alla sua famiglia”.

 

Ha condizionato politica e società

“Comunque la si pensi, Berlusconi ha condizionato la storia politica e la società del nostro Paese. Per me e per molti – spiega il consigliere regionale Pd, Matteo Piloni – è stato un avversario politico con un’idea di società che non ho condiviso e non condivido, ma che è stata fortemente caratterizzata e influenzata dalla sua azione e dalla sua personalità, oltre le Istituzioni. La sua scomparsa coinvolge l’intero Paese. Ai famigliari e alla comunità politica di Forza Italia le più sentite condoglianze”.

 

Non suonino le campane avversarie

“Oggi è il giorno del cordoglio per la morte di Berlusconi. Se deve esserci un giorno in cui mettere da parte le bandiere politiche, e i giudizi, è questo. Le campane degli avversari non suonino nel momento in cui si chiude, senza dubbio, un ciclo storico che ha abbracciato più ambiti della società italiana”. Così Nicola Di Marco (M5S Lombardia), capogruppo del M5S.

 

Ha unito le anime cattolica, liberale e socialista

Per l’europarlamentare di Forza Italia-Ppe, Massimiliano Salini, “Silvio Berlusconi è stato un leader straordinario, con Forza Italia ha reso autorevole il nostro Paese in Europa. Grazie alla sua discesa in campo nel 1994, il presidente ha dato voce all’Italia del buon senso, l’Italia che lavora ed intraprende, che da sempre guarda con occhi straniti le giravolte inspiegabili della politica e ha introdotto nel dibattito pubblico il tema della responsabilità tipica dell’uomo operoso. Con questo spirito, il progetto politico Fi è nato in piena coerenza con la storia d’Italia dopo la Seconda guerra mondiale. Mettendo insieme le anime cattolica, liberale e socialista, Berlusconi ha infatti recuperato pienamente l’origine del Paese che si candidava a rappresentare. In questo modo Forza Italia è diventato il partito che ha reso autorevole in Europa il nostro Paese: saldamente ancorato ai valori del Partito popolare europeo, il nostro europeismo non è una decisione tattica, ma la naturale conseguenza di una postura politica chiara, la ragione per cui oggi è possibile un centrodestra guidato dal premier Giorgia Meloni. La coalizione esiste proprio perché Silvio Berlusconi l’ha collocata in questo spazio culturale e politico. Esprimiamo profondo dolore per la scomparsa del presidente, lo accompagniamo con la preghiera, l’affetto e la vicinanza a famigliari ed amici. Restiamo in attesa dell’attuazione delle consegne del fondatore da parte di coloro i quali certamente, insieme alla famiglia, le hanno ricevute, a partire da Antonio Tajani, dando seguito all’impegno di questo leader straordinario e all’assunzione di responsabilità che tutti noi condividiamo, eletti, iscritti, sostenitori, con le persone che credono in Forza Italia e nel Partito popolare europeo”.

 

Una nuova casa politica

Per Antonio Agazzi, già presidente del consiglio comunale di Crema e capogruppo di Forza Italia, “Silvio Berlusconi è stato indubbiamente un innovatore, sul piano economico-imprenditoriale, a livello comunicativo e di costume, sul piano politico-elettorale: Milano 2, nel settore dell’edilizia; il Milan, con le grandi vittorie della sua stagione; la Tv commerciale che, con la pubblicità, ha fatto crescere tante piccole imprese e, con i palinsesti, ha modernizzato, anche un po’ laicizzato, il costume sociale; la comunicazione politica, decisamente rivoluzionata, nulla a che fare con il politichese, con i discorsi paludati o criptici; la costruzione di un nuovo sistema politico, imperniato sull’alternanza e il sostanziale bipolarismo. Ha avuto il merito di edificare uno schieramento politico - portato immediatamente al successo elettorale - che ha fornito nuova rappresentanza a un elettorato rimasto orfano del pentapartito, dopo la ‘rivoluzione giudiziaria’ dei primi anni ‘90; ha, inoltre, saputo saldare - attraverso il perno di una nuova formazione politica, la sua Forza Italia - una forza federalista (in una certa fase anche vagamente secessionista), la Lega nord, con la destra democratica di Alleanza nazionale (oggi Fratelli d’Italia), partito decisamente più centralista, risultando essenziale nel preservare l’Italia da possibili avventure divisive. Se oggi abbiamo un Premier espressione della destra democratica, in fondo, è anche grazie al suo aver sdoganato, a suo tempo, Fini - candidato sindaco a Roma - e il partito di cui il medesimo era ‘figlio’ e guida, all’epoca. Non so se abbia proprio realizzato un partito liberale di massa, certamente ha reso popolari le idee liberali, storicamente piuttosto elitarie. Il vero limite è il non aver mai troppo creduto nella forma partito: ha sempre prediletto il movimento, il club, la convention, il partito carismatico-leaderistico, non propriamente democratico nella selezione della classe dirigente, sicuramente non plurale. Il rischio vero è, appunto, che ora la Sua creatura non abbia un grande futuro, anche se è stato saggio nell’ancorarla al PPE (Partito Popolare Europeo), famiglia politica che - dopo la Dc e Forza Italia - vorrà certamente continuare ad avere una ‘sezione’ italiana. Il tempo dirà. Buon viaggio, Presidente, e grazie di avermi fornito una nuova ‘casa’ politica per molti anni, dopo il compimento della stagione democristiana: in consiglio comunale a Crema dal 1997 al 2022”.

 

Incolmabile vuoto

“La perdita di Silvio Berlusconi lascia in ciascuno di noi un vuoto incolmabile”, spiegano Simone Beretta, Paola Orini, Mirko Signoroni, Enzo Bettinelli, Piero Margheritti, Giovanni Palumbo, Giacomo Horeschi, Renzo Casoli: “Europeista ed atlantista convinto. Amante della libertà e con il coraggio di difenderla ben oltre i propri interessi. Un uomo che ha segnato un trentennio del Paese Italia cambiandone i paradigmi politici, imprenditoriali e sportivi. Una personalità che ha lasciato il segno nella nostra storia cambiandone per davvero in profondità i costumi. Alla famiglia, a Forza Italia e alle realtà aziendali e sportive a lui legate giunga il nostro sentito cordoglio”.