Sottolineando come “i diritti siano una priorità”, il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, chiede pubblicamente “di calendarizzare il Disegno di legge Zan. Il 4 novembre scorso la Camera ha approvato a larga maggioranza la proposta di legge riguardo misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. Da allora sono trascorsi mesi senza che in Senato sia stato compiuto alcun passo per calendarizzarne il testo”.
Attesa lunga 30 anni
“Il Ddl Zan andrebbe a modificare la legge Reale - Mancino, istituirebbe il carcere per chi commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità. Prevista anche l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia e lo stanziamento di quattro milioni di euro per strutture che operano in questo ambito. L’Italia sta aspettando questa legge da 30 anni ed è urgente e non più rimandabile. Lo confermano i tanti episodi di violenza e discriminazione contro le persone trans, omosessuali e le donne visti anche negli ultimi giorni”. Secondo Stefania Bonaldi “è una norma di civiltà, che esiste già in quasi tutti i paesi occidentali e l’Italia è uno dei pochi che ancora non ha una legge contro l’omotransbifobia”.
“L’ostruzionismo di Lega e Forza Italia”
“Il presidente della Commissione giustizia, il leghista Andrea Ostellari sta rimandando la discussione in commissione, affermando che ci sono argomenti più importanti da trattare. A fare ostruzionismo verso la sola calendarizzazione del testo, vi sono infatti alcune delle stesse forze della maggioranza di governo, Lega e Forza Italia (seppure con dei distinguo all’interno del partito): i due alleati sono contrari alla legge e si sono finora opposti a farne ripartire l’iter in quanto tema considerato divisivo. Si aggiunge poi Fratelli d’Italia, del 2 aprile scorso l’appello di Giorgia Meloni a Mario Draghi affinché il parlamento ‘si occupi di problemi urgenti’ e non della legge contro l’omofobia”.
Mobilitazione pubblica
“Cosa possiamo fare per far sentire la nostra voce? Possiamo scrivere una mail ai senatori del nostro collegio (si trovano i nomi e gli indirizzi mail nel sito del Senato della Repubblica), chiedendo di far arrivare la legge Zan in aula. Possiamo scrivere una mail al presidente della Commissione giustizia ([email protected]) per chiedere di calendarizzare la legge in Commissione”. In chiusura il sindaco chiede di firmare la petizione: “facciamoci sentire, perché sui diritti civili non si arretra ed è anche ora di piantarla di dire che le priorità sono "ben altre". Intanto i diritti sono una priorità e poi occuparsi di diritti non significa deflettere nell’impegno su altri fronti”.