12-04-2021 ore 12:31 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

‘I diritti sono una priorità’. Stefania Bonaldi: 'Legge Zan attesa da 30 anni, ora firmiamo'

Sottolineando come “i diritti siano una priorità”, il sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, chiede pubblicamente “di calendarizzare il Disegno di legge Zan. Il 4 novembre scorso la Camera ha approvato a larga maggioranza la proposta di legge riguardo misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere e alla disabilità. Da allora sono trascorsi mesi senza che in Senato sia stato compiuto alcun passo per calendarizzarne il testo”.

 

Attesa lunga 30 anni

“Il Ddl Zan andrebbe a modificare la legge Reale - Mancino, istituirebbe il carcere per chi commette atti di discriminazione fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere o sulla disabilità. Prevista anche l’istituzione di una giornata nazionale contro l’omofobia e lo stanziamento di quattro milioni di euro per strutture che operano in questo ambito. L’Italia sta aspettando questa legge da 30 anni ed è urgente e non più rimandabile. Lo confermano i tanti episodi di violenza e discriminazione contro le persone trans, omosessuali e le donne visti anche negli ultimi giorni”. Secondo Stefania Bonaldi “è una norma di civiltà, che esiste già in quasi tutti i paesi occidentali e l’Italia è uno dei pochi che ancora non ha una legge contro l’omotransbifobia”.

 

L’ostruzionismo di Lega e Forza Italia”

“Il presidente della Commissione giustizia, il leghista Andrea Ostellari sta rimandando la discussione in commissione, affermando che ci sono argomenti più importanti da trattare. A fare ostruzionismo verso la sola calendarizzazione del testo, vi sono infatti alcune delle stesse forze della maggioranza di governo, Lega e Forza Italia (seppure con dei distinguo all’interno del partito): i due alleati sono contrari alla legge e si sono finora opposti a farne ripartire l’iter in quanto tema considerato divisivo. Si aggiunge poi Fratelli d’Italia, del 2 aprile scorso l’appello di Giorgia Meloni a Mario Draghi affinché il parlamento ‘si occupi di problemi urgenti’ e non della legge contro l’omofobia”.

 

Mobilitazione pubblica

“Cosa possiamo fare per far sentire la nostra voce? Possiamo scrivere una mail ai senatori del nostro collegio (si trovano i nomi e gli indirizzi mail nel sito del Senato della Repubblica), chiedendo di far arrivare la legge Zan in aula. Possiamo scrivere una mail al presidente della Commissione giustizia ([email protected]) per chiedere di calendarizzare la legge in Commissione”. In chiusura il sindaco chiede di firmare la petizione: “facciamoci sentire, perché sui diritti civili non si arretra ed è anche ora di piantarla di dire che le priorità sono "ben altre". Intanto i diritti sono una priorità e poi occuparsi di diritti non significa deflettere nell’impegno su altri fronti”.

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