11-11-2022 ore 20:34 | Politica - Dall'italia
di Gloria Giavaldi

Renato Ancorotti a Roma: 'priorità a famiglie, imprese e Made in Italy creando nuove sinergie'

“Non è mica facile per un neofita”. Fa dell'ironia (ma non troppo) il senatore di Fratelli d'Italia Renato Ancorotti nel giorno in cui a mezzo stampa è stata ufficializzata la sua presenza all'interno della commissione industria, commercio, turismo, agricoltura e produzione agroalimentare. “Serve tempo per imparare tutti i meccanismi, ma di certo sono pronto per questa nuova avventura in Senato”. Le commissioni erano l'ultimo tassello, “ora siamo pronti a lavorare. La prima convocazione è fissata per martedì prossimo. Quel che si può dire è che questo governo ha agito rapidamente o meglio prontamente. Ha fatto tutto nel più breve tempo possibile, nella convinzione di offrire soluzioni agli italiani, a fronte della difficile situazione che tutti stiamo vivendo. Lo ha fatto con il provvedimento contro il caro energia per una somma complessiva di quasi 10 miliardi di euro. Certo, serve poi elaborare un piano programmatico per il futuro”. Ancorotti pensa alle famiglie, ma anche alle imprese “sull'orlo della chiusura”. Significherebbe perdere presidi “importanti sul territorio e renderci schiavi dei paesi esteri, alimentando così un circolo negativo basato sull'assistenzialismo”.

 

In rete per l'export

Di conseguenza, altra priorità sarà “la tutela del made in Italy. Serve tutelare e incrementare la buona reputazione del nostro paese. Serve farlo non solo valorizzando le grandi imprese, ma anche le microimprese dei territori”. Come? “creando nuove sinergie o meglio una rete territoriale. Non sarà facile ma così facendo anche le microimprese potranno guardare con fiducia all'internazionalizzazione. Forti delle peculiarità dei prodotti italiani: validi, ma prima ancora sicuri”. Spesso ciò che manca alle piccole imprese “è una buona opportunità di esportazione. Serve creare sinergie per far conoscere il Made in italy, per farsi conoscere. Anche all'estero”. Ampliando lo sguardo al panorama europeo è necessario “attivarsi per dire no al regolamento Ue sugli imballaggi, prevede una riduzione nel settore cosmetico, farmaceutico e alimentare. Si pone in contrasto con alcune norme del settore cosmetico, rischia di mandare in crisi 700 mila aziende italiane e mette a rischio milioni di posti di lavoro”.

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