11-08-2016 ore 20:34 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema, Consiglio. La maturazione della maggioranza. Coti Zelati, SeL: “la sfida rimane coinvolgere la cittadinanza”

“In generale, il Consiglio comunale si può dire sia maturato negli ultimi 4 anni; in alcuni casi anche troppo”. Fa dell’ironia Emanuele Coti Zelati, consigliere comunale capogruppo di Sinistra ecologia e libertà, nel tracciare il profilo dell’attuale legislatura. “Certo è – aggiunge – che ci sono ancora margini di miglioramento”.

 

In che senso, consigliere?

“In maggioranza molte persone sono alla loro prima esperienza. All’inizio bisognava capire i meccanismi ed il funzionamento, ma dopo un anno di lavoro il gap è stato colmato. In minoranza invece è avvenuto l’opposto: alcuni consiglieri si sono sclerotizzati, trasformandosi da personalità politiche a semplici personaggi”.

 

Com’è il rapporto con la minoranza?

“Il dialogo era possibile tempo fa. Ora la minoranza è entrata nel meccanismo preelettorale e questo loro atteggiamento rende tutto più difficile. A ciò si aggiunge il fatto che non sempre la mediazione è possibile per via delle differenti posizioni di ognuno. Secondo la minoranza non sappiamo mediare per via della nostra inesperienza: alcuni di loro sono lì da tempo immemore ma non mi pare siano stati buoni mediatori”.

 

E tra Sel e la maggioranza?

“All’inizio era teso, mentre negli ultimi 2 o 3 anni è migliorato: c’è una maggiore considerazione reciproca. Io sono tra quelli che hanno sempre pensato di rimanere in maggioranza: era una questione di mandato elettorale. Questo, unito alla capacità di farci valere, ha permesso di portare a casa risultati importanti”.

 

Ha nutrito aspettative particolari?

“Sinceramente mi aspettavo un dibattito di livello più alto, specialmente dai consiglieri anziani. I primi mesi temevo di non avere la caratura culturale e politica necessaria, nel corso degli anni sono arrivato ad assistere a turpiloqui ed urla, atteggiamenti che dequalificano il dialogo istituzionale. Mi sento di poter dire che in sala degli Ostaggi non regna un grande acume politico”.

 

Quali tematiche preferirebbe affrontare in Consiglio?
“Mi piacerebbe migliorare l’aspetto della partecipazione sui processi decisionali e il coinvolgimento della cittadinanza, pur senza smarcarsi ognuno dalle proprie responsabilità amministrative. Appena insediati c’era un bell’engagement, che purtroppo non è stato coltivato”.

 

Cos’è andato storto?
“Chi era stato incaricato di fare da collettore tra la politica consiliare e il grande novero delle liste civiche probabilmente è stato sovraccaricato di lavoro. Non siamo stati in grado di capitalizzare e coinvolgere la gente: questo è il mio rammarico. Bene, invece, siamo riusciti a fare nelle battaglie sui diritti civili, sociali e religiosi, anche grazie al forte impulso di SeL. Credo che l’attenzione alle parti deboli della società meriti tuttora molta attenzione”.