11-07-2015 ore 13:17 | Politica - Crema
di Stefano Zaninelli

Crema. Piante per abbellire piazza Duomo, si accende la polemica in rete. L’ipotesi al vaglio dell’assessore Bergamaschi

Per ora è un’ipotesi, un’idea disegnata al computer e ancora in fase di valutazione: abbellire con del verde la splendida piazza Duomo, qualcosa di molto simile al green velvet dell'ultima edizione di Crema in una notte, con l’installazione di alcuni alberi. Una votla cresciute, dopo quattro o cinque anni le piante verrebbero piantate in un parco o in una scuola. Per testarne l’appeal, Fabio Bergamaschi – assessore ai  Lavori Pubblici – ha condiviso un rendering del progetto su Facebook, innescando una vivace discussione.

 

Le due fazioni

Come prevedibile, la proposta ha dato il la ad una serie di commenti polemici sull’incuria di certe aiuole, vie o piazze. I moltissimi commenti si possono dividere in due filoni: il gruppo del sì, quelli a cui l’idea piace, perché coniuga la cultura del verde in un contesto di pregio ed il gruppo del no, perché “gli edifici storici devono palesare la sedimentazione architettonica, lasciare in luce le linee e le forme progettate; la vegetazione va bene se è parte integrante da principio, come nel caso dei balconi o dei terrazzi, altrimenti è una sovrapposizione che nasconde e confonde”, come ha sostenuto Nino Antonaccio.

 

Ipotesi rampicanti

All'assessore è arrivata anche l'idea di sostituire l'ipotesi delle piante nei vasi con piante rampicanti o a caduta. “L’idea è affascinante – ha commentato Bergamaschi – potremmo mettere le sulfinie a sbalzo su ogni balconcino. Mi sarebbe piaciuto appendere un vaso con fiori a sbalzo al gancino che si trova sotto al Torrazzo, ma i tecnici non si sono presi la responsabilità di verificare se possa tenere o meno”. Rispetto all’ipotesi delle rampicanti, invece, “appena metti un chiodo nel muro la Soprintendenza, giustamente, estrae la lente di ingrandimento”.

 

Cura del verde

Tra i polemici c’è infine chi ha fatto notare che le esigenze sono altre: in buona sostanza, prima di abbellire il “salotto buono” ci sarebbe da sistemare il resto della città. Si tratta di un problema seccante, per cui l’assessore confessa che “non so più come spiegare che con i soldi si fa cura del territorio, senza soldi si fa molto meno”. A tal proposito, non manca la frecciatina a un noto partito di maggioranza, che il prossimo anno “sarebbe opportuno facesse pressione per stanziare a bilancio 500 mila euro in più per l'Ufficio tecnico, invece che per altro”.

 

Una questione di gusti

Tutto si risolve con una semplicissima constatazione: è una questione di gusti. Come osserva un utente “esporsi al giudizio della rete prima di realizzare un progetto é un atto coraggioso”. Lo è ancora di più in un momento come questo, dove la globalizzazione e gli ultimi importanti avvenimenti hanno stuzzicato l’esigenza di molti di esprimersi in merito ad ogni fatto, in uno spazio virtuale appositamente creato per dare la possibilità ad ognuno di diventare opinion leader. L'estate è entrata nel vivo, staremo a vedere.

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