L’Associazione nazionale partigiani d’Italia di Cremona commenta il risultato referendario ringraziando, in primis, quanti si sono recati alle urne l’8 e 9 giugno. La riflessione parte dal raggiungimento del quorum. “Il 30.5 per cento di partecipazione è un dato senza dubbio negativo. Ha senza dubbio pesato negativamente la politicizzazione del referendum, causata dall’ostentata campagna del governo per l’astensione, come se fosse una battaglia fra il governo e l’opposizione. È mancato il trascinamento del referendum sull’autonomia differenziata, ritenuto inammissibile dalla Consulta”.
‘Propaganda per il non voto’
“È inconfutabile che, davanti all’astensionismo di quasi il 70 per cento degli aventi diritto, è aperta una grande questione democratica, aggravata dalla propaganda del governo per il non voto, come se questo fosse un valore. L’esito delle elezioni politiche del 2022, quando ha votato meno del 63 per cento, e delle successive elezioni europee, quando la maggioranza assoluta degli elettori non si è recata alle urne, confermano che c’è una grave emergenza di scoramento, di disillusione popolare. Questa emergenza non viene sufficientemente contrastata. Per di più in passato, come nel caso dell’acqua pubblica, non è stato rispettato l’esito referendario, creando così ulteriore sfiducia nella validità di questo istituto. Abbiamo sostenuto la campagna referendaria perché i temi in discussione riguardavano questioni costituzionali centrali, come il lavoro e l’accoglienza, cioè i diritti sociali e i diritti civili. Questa rimane la missione dell’Anpi”.