11-03-2020 ore 16:48 | Politica - Lombardia
di Andrea Galvani

Lombardia chiede un ulteriore ‘inasprimento delle misure’. Ecco la lettera al Governo

La Regione Lombardia ha ufficialmente inviato al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, al ministro della salute Roberto Speranza e al capo dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli le “Proposte per ulteriori misure di contenimento della diffusione del virus Covid19 Ad integrazione del DPCM 8 marzo 2020”. Come sottolinea il presidente Attilio Fontana, firmatario della lettera richiesta in mattinata da Conte, “nel valutare l’aumento esponenziale dei casi di contagio e il conseguente aggravio sul sistema sanitario, ritiene necessario procedere ad un inasprimento delle iniziative di contenimento già in essere avendo constatato la riduzione dei contagi nell’area del primo focolaio della Provincia di Lodi soggetta a misure restrittive dal 23 febbraio”. Misure “condivise con i sindaci dei Comuni capoluoghi, Anci, Upl e gli attori del Patto per lo Sviluppo”.

 

Aperture e chiusure

Nel documento (integrale in allegato) si propone “la chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità e alle edicole; chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. Restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita; chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere; chiusura delle attività artigianali di servizio (es. parrucchieri, estetisti, ecc..) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza; chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (es. ostelli, agriturismi, ecc..) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico”.

 

Pubblica utilità

“Sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private; chiusura di tutti i servizi terziari e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti. Si propone l’ulteriore sospensione, di conseguenza, dei termini processuali e degli adempimenti di natura amministrativa, assicurativa, ecc.. Ogni attività svolta con modalità di lavoro agile è consentita. È fatta salva l’individuazione da parte di Regione Lombardia delle attività di indifferibile necessità. Si comunica che per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese. Si ritiene – infine – opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno in essere. Sono in via di definizione ulteriori accordi con le associazioni di categoria per definire misure contenitive specifiche aggiuntive”.

3314