11-02-2022 ore 20:32 | Politica - Cremasco
di Denise Nosotti

Biogas, proposti due impianti ad Agnadello e Sergnano. Per ora Montodine è escluso

"Due nuovi grandi impianti biogas nel Cremasco: uno a Sergnano, uno ad Agnadello. Non solo: se ne potrebbe aggiungere anche un terzo a Montodine". Le società che hanno inoltrato la richiesta alle amministrazioni comunali sono collegate. Quella interessata all’area sergnanese si chiama Energia verde bio Sergnano. “La richiesta - spiega Paolo Franceschini, capogruppo di SicuraMente Sergnano, è stata inviata nei primi giorni di gennaio. Dalla documentazione si evince che l’impianto rimarrebbe sotto i 499 metri cubi all’ora (499 mc/h) di metano prodotto. Per cui si rispetterebbero i limiti entro cui non sarebbero necessari controlli da parte della provincia di Cremona e dell’agenzia di tutela della salute Val Padana. Rispetto ad altri impianti a biogas, qui si produrrebbe bio metano. La struttura dovrebbe sorgere dietro alla vecchia centrale della Stogit, dove c’è già un impianto analogo, ma più piccolo”.

 

‘Danni ambientali e civici’

“Questo porterebbe a non pochi problemi per il paese", prosegue Franceschini: "a partire dal traffico giornaliero. Sulle strade di Sergnano transiterebbero oltre ai trattori che trasportano i reflui (dalle sette alle nove autobotti), anche la cisterna contenente il metano. Ci potrebbero essere quindi dei rischi sia per il consumo di suolo che per l’inquinamento. Oltre al traffico veicolare all’interno del centro abitato. A questi fattori si aggiungerebbe anche l’impatto visivo che l’impianto, da 22.781 metri quadrati, avrà sul paesaggio. Non sono questioni di poco conto”. Attualmente il gruppo di minoranza guidato da Franceschini non ha ricevuto alcuna comunicazione dal comune. Per questo stanno preparando un’interrogazione da discutere nel prossimo consiglio comunale. 

 

Calderara: ‘dal comune tutto tace’

Il secondo paese interessato dalla richiesta è Agnadello, attraverso la società Energia verde bio per Gradella. Sulla questione si sta muovendo il capogruppo della ‘Lista per Agnadello’ Giovanni Calderara: “Sappiamo che è stata inoltrata la domanda agli uffici comunali. Tuttavia non c’è ancora nulla di ufficiale in quanto il sindaco e la giunta non si sono ancora pronunciati. Il documento non è ancora stato discusso in consiglio. La richiesta è stata presentata nei primi giorni di gennaio. L’impianto dovrebbe sorgere lungo la provinciale tra Agnadello e Rivolta d’Adda, nei pressi della cascina Mirandola”.

 

Assemblea pubblica

“Come gruppo di minoranza vorremmo avere i documenti per poter capire meglio di che cosa si tratta. Noi siamo critici all’utilizzo dei vegetali come il mais per la creazione di energia. Siamo però disposti a valutare la questione nel caso si tratti solo di trasformazione di reflui zootecnici. Si andrebbe ad abbattere la quantità di nitrati con vantaggi per l’ambiente. Un impianto del genere potrebbe avere delle ripercussioni dal punto di vista ambientale. Il verde agricolo va tutelato. Non parliamo poi dell’impatto visivo. É comunque un argomento delicato che andrebbe presentato in un’assemblea pubblica". Il terzo impianto, dicevamo, potrebbe sorgere a Montodine. Al riguardo il sindaco Alessandro Pandini spiega che “ad oggi (11 febbraio 2022), non è ancora pervenuta alcuna richiesta in comune. Dall’ufficio preposto - assicura - non hanno inoltrato nessuna domanda”.

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