Aiutare i cittadini bisognosi, scovare i furbetti. Infine far quadrare il bilancio, tra debiti e fondi di sussidio. Procede l'operazione di riordino avviata da Aler e dal Comune di Crema per risolvere il problema delle morosità negli alloggi popolari cremaschi. La quota complessiva stimata supera i 500 mila euro. "La situazione è complessa - spiega l’assessore al welfare Michele Gennuso - è stato necessario incrociare i dati dell'anagrafe e dell'Aler. Il prossimo passo sarà la valutazione caso per caso, utile a distinguere chi non paga da chi vive una reale difficoltà".
Chi non paga e perché
In base alle stime degli uffici comunali nel mese di novembre 2017 la morosità relativa a contratti chiusi è pari a 224.297 euro. Tolti i casi in cui il credito è inesigibile - per esempio il decesso del debitore - si procederà con l’ingiunzione del pagamento. L’ammanco derivante da contratti attivi è di 376.258 euro. Di questi, 90.609 euro riguardano nuclei familiari o soggetti già noti ai servizi sociali, cui sono destinate misure di sostegno economico. "I debiti per singolo caso vanno da 200 a migliaia di euro".
Aiuti solo agli 'incolpevoli'
Chi non supera i 6 mila euro di morosità può richiedere misure di sostegno. Se il debito è maggiore è necessario concordare un piano di rientro per pagare con regolarità. In questi giorni l'agenzia di riscossione Ica invierà le prime lettere di sollecito: "l'obiettivo è indurre le persone a rivolgersi al Comune per chiarire la propria situazione e stabilire un percorso di recupero proattivo. ”Questi ultimi potranno accedere al fondo di circa 200 mila euro stanziato per coprire la prima tranche, “ovviamente solo in caso di morosità incolpevole”.