10-04-2021 ore 18:45 | Politica - Dall'italia
di Andrea Galvani

Mantenimento della coesione sociale, il ruolo dei comuni e l’intervento dello Stato

Nella gestione della crisi a livello locale, a partire dall’anno scorso gli enti pubblici hanno seguito due linee principali. Prima: “verifica costante dell’andamento delle entrate e conseguente messa a disposizione di risorse adeguate”. Seconda: “allentamento di vincoli finanziari e rafforzamento di semplificazioni (uso degli avanzi, regole straordinarie su appalti e procedure amministrative, moratoria delle quote capitali dei mutui)”. Una scelta che ha permesso “di superare strozzature preesistenti all’emergenza e di attivare in modo più incisivo le energie e le risorse disponibili”. Ad oggi la legge di bilancio, il dl Proroghe e il decreto Sostegni “hanno in parte riprodotto e traslato su scala biennale il dispositivo dello scorso anno”.

 

Intervento dello Stato

Durante l’audizione presso le Commissioni riunite bilancio e finanze del Senato, dedicata alla conversione in legge del decreto Sostegni, l’Anci (l’associazione dei comuni italiani) ha sostenuto che “il percorso intrapreso dalla primavera 2020 non debba essere interrotto. L’ammontare complessivo delle risorse necessarie per il 2021 per i comuni e le città metropolitane non è determinabile, ma deve essere chiaro, in primo luogo agli operatori locali che stanno apprestando i bilanci di previsione, che lo Stato è pronto ad intervenire nella misura che si rivelerà via via necessaria”. Sullo sfondo lo spettro dell’aumento delle tasse, a livello locale già ventilato da alcune amministrazioni.

 

Sostegni sociali e comuni

Particolarmente interessante il passaggio riguardante i “sostegni sociali ed il ruolo dei comuni”. Per l’Anci “il mantenimento di un alto grado di coesione sociale” deve necessariamente “passare per i comuni, quale istituzione di primo riferimento, in particolare per le famiglie e per le piccole attività economiche”. Oltre al dl Sostegni (e al nuovo “scostamento del deficit previsionale dello Stato”), il governo deve rinnovare “i buoni famiglia” sulla scorta del Fondo di solidarietà alimentare del 2020, “ma con maggior impegno economico, così da ricomprendere il sostegno per il pagamento di affitti e bollette”.

 

Tari, centri estivi, commercio

Da rinnovare “il sostegno al potenziamento dei centri estivi per ragazzi”; nel 2020 sostenuto con “135 milioni di euro per le attività post chiusura delle scuole, tra giugno e settembre”. In ambito fiscale per l’Anci è necessario “una robusta agevolazione Tari per le attività più colpite dalla crisi e per le famiglie fragili, di entità robusta e basata su criteri nazionali uniformi”, estendere “a tutto il 2021 i sostegni ai pubblici esercizi e al commercio ambulante, che il dl Sostegni estende al solo primo semestre”. Altrettanto importante che “le semplificazioni in materia di procedimenti amministrativi (già previsti dal dl 34)” coprano tutto l’arco del 2021. Per l’Anci “le difficoltà del settore turistico-ricettive” devono ricevere particolare attenzione nel campo delle “misure di fiscalità generale e di sostegno diretto”, in particolare “considerata l’importanza di questo settore per il mantenimento delle economie di ampie fasce territoriali e per la stessa ripresa post-emergenza”.

655