09-12-2021 ore 15:35 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Casa della comunità. Vertice in regione: 'ex tribunale, chiusura netta di Letizia Moratti'

“Un confronto e un chiarimento sul tema della casa della comunità a Crema e dell’utilizzo a tale scopo della sede dell’ex tribunale”. Questo il tema dell’incontro di stamattina tra i sindaci Stefania Bonaldi, Aldo Casorati e Gianni Rossoni con la vice presidente della regione Lombardia, Letizia Moratti e col direttore generale del welfare Gianni Pavesi. Per il sindaco di Crema è stato “un incontro cordiale, nel quale siamo stati messi nelle condizioni di esporre le nostre ragioni, ma che ha comunque palesato una chiusura abbastanza netta, da parte della regione, sulla possibilità di insediare la Casa della Comunità prevista a Crema presso il fabbricato di via Macallè”.

Costi eccessivi

“L’ex tribunale ha una metratura di quasi 6 mila metri quadrati, a fronte dei 1500 circa necessari per una casa della comunità; questo comporta costi di adeguamento della struttura ben superiori agli 1,5 milioni che il Pnrr destina per singola casa della comunità, mentre l’intervento “per lotti” risulterebbe non funzionale, secondo le valutazioni regionali, perché gli interventi sull’immobile per sezionare varie parti sarebbero ingenti”.
 

Il paradosso

La delegazione cremasca ha provato “a smuovere i convincimenti” regionali “con diversi argomenti: l’inadeguatezza dello stabile di via Gramsci, la totale carenza di parcheggi e le difficoltà nella accessibilità, specie dei comuni limitrofi, oltre che il paradosso per cui per la Asst di Crema, in endemica carenza di spazi, chiederà verosimilmente al comune di affittare spazi proprio all’ex tribunale per spostarvi uffici e servizi che si dovranno spostare da via Gramsci per fare posto alla casa della comunità”.
 

Carenza di spazi dell’Asst
Per Stefania Bonaldi “l’utilizzo e l’investimento sullo stabile potrebbero consentire di risolvere una volta per tutte la carenza degli spazi della Asst di Crema, che nel fabbricato potrebbe finalmente collocare servizi come la neuropsichiatria infantile, il consultorio, il magazzino farmaceutico per i quali da anni corrisponde canoni di locazione a soggetti privati, talora con soluzioni logisticamente assai discutibili e poco funzionali”. I dirigenti regionali si sono impegnati ad un confronto con la direttrice generale dell’Asst Crema, Ida Ramponi, prima di riconvocare i sindaci “per una ricognizione degli spazi aggiuntivi necessari alla nostra Asst, allo scopo di trovare eventuali soluzioni in prossimità dell’ospedale”.
 

Terza casa di comunità
Moratti e Pavesi valuteranno anche la possibilità di “riconoscere una terza casa della comunità in territorio cremasco (oltre che a Crema e a Rivolta d’Adda), considerato il perimetro d’azione del distretto Asst Crema: i 160 mila abitanti sarebbero penalizzati con una casa della comunità ogni 80 mila abitanti, dato lo standard di una ogni 50 mila abitanti circa”. In chiusura il sindaco Bonaldi “nonostante le aperture dimostrate dalla assessora Moratti, cui voglio dare credito e per le quali garantiremo la massima collaborazione del territorio, non posso che esprimere delusione, amarezza e scoramento per una visione che considero non lungimirante sull’utilizzo dell’ex tribunale per la disponibilità del comune, ribadita anche oggi, a cederlo senza alcun corrispettivo alla regione”.