09-06-2021 ore 10:21 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Finalpia. Rifondazione: ‘tutto tace, ma la svendita al momento non è andata in porto’

“Ufficialmente, per il momento, tutto tace”. Secondo Piergiuseppe Bettenzoli e Simone Antonioli, della segreteria di Rifondazione e in rappresentanza dei giovani comunisti, “questa è la modalità che, di solito, l’amministrazione Bonaldi sceglie per nascondere, ai cittadini cremaschi, le proprie sconfitte. La scelta di fare cassa svendendo l’ex colonia di Finalpia, una proprietà dei cremaschi, incontra i suoi primi ostacoli”. Secondo i due esponenti di Rc, “nessuno vuole l’ex colonia. Arrivate le ore 12 del 31 maggio, anche i nostri amministratori hanno dovuto rendersi conto che la scelta di svendere l’ex colonia, ora albergo a 4 stelle, non trova riscontro nella realtà economica che sta vivendo il nostro paese”.

 

Il recupero della struttura

In sostanza, “la svendita della colonia di Finalpia non è andata, per il momento, in porto. L’intenzione di alienare il bene dei cremaschi non si è tradotta, per il bene dei cremaschi stessi, in realtà. Il rischio, ora, è quello che qualcuno consigli l’amministrazione cittadina ad abbassare il prezzo”. Bettenzoli e Antonioli sostengono che il destino dell’ex colonia “sia quello di rimanere ai cremaschi. Noi siamo sempre più convinti della bontà e della necessità di un recupero della struttura per un suo utilizzo da parte dei cremaschi. La colonia di Finalpia è patrimonio pubblico e deve restare nelle mani delle istituzioni e delle associazioni cremasche. Un suo ulteriore deprezzamento deve essere fermato dai cittadini cremaschi”.

 

Chi paga le spese della gara

Per Rifondazione è importante concentrarsi su “chi pagherà le spese di questa gara di vendita andata a vuoto. La lettera d’invito alla gara specificava che le spese della procedura e i compensi, pari a euro 43.500 oltre Iva, spettanti alla centrale di committenza ovvero Consorzio.it, la società alla quale è stata affidata l’effettuazione della gara di vendita, erano a carico del soggetto migliore offerente. Zero offerenti, qualche decina di migliaia di euro che escono dalle casse della Fondazione senza ottenere alcun risultato. Questa è la politica economica della giunta Bonaldi: distribuire con generosità e abbondanza soldi pubblici senza ottenere nulla in cambio”.

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