09-02-2023 ore 20:32 | Politica - Area omogenea cremasca
di Andrea Galvani

L’area omogenea cremasca si rafforza e stringe un primo accordo con la Provincia di Lodi

L’area omogenea cremasca cresce, si struttura e si pone nel panorama regionale come modello da seguire. Primo passo, ormai prossimo ad essere concretizzato, è la realizzazione di tre aree omogenee: del cremasco, del cremonese e del casalasco. Ciascuna con la propria specificità e le proprie caratteristiche (leggasi anche appetibilità economica). Una dimostrazione di concretezza e di strategia, che consentirebbe ai tre territori di stringere accordi con territori limitrofi, rafforzando e innovando i servizi ai cittadini, quindi il peso politico. Nessun intento ‘separatista’, anzi, la capacità di far fruttare i propri talenti portando forza all’intero sistema: “la cabina di regia sarà della provincia di Cremona”, spiegano i sindaci cremaschi riuniti in municipio a Crema per illustrare ai candidati al consiglio regionale un documento unitario. Senza tanti giri di parole, ci si aspetta che le richieste vengano esaudite.

 

L’approdo a Lodi

Una prima conferma viene dall’accordo siglato tra la Provincia di Lodi. Il braccio operativo dei comuni cremaschi, Consorzio informatica e territorio, fornirà ai comuni lodigiani informazioni sull’accesso ai bandi Pnrr, sulle varie scadenze ed i requisiti necessari. “Nella visione della Provincia come piattaforma di servizi e attività per i comuni”, si legge nella delibera di convenzione, “questo è un passaggio importante che potrà accompagnare i comuni, nella prima fase informativa, nell’articolato pacchetto di investimenti e riforme che il Pnrr porta in diversi ambiti e di cui gli enti locali sono chiamati ad essere protagonisti”. Un protagonismo più volte rimarcato dal presidente dell’area omogenea cremasca Gianni Rossoni. Il servizio prevede anche la realizzazione di una newsletter congiunta e sarà totalmente gratuito per i comuni, che avranno poi libera facoltà di servirsi dell’eventuale consulenza di Consorzio.it. Ecco come il presidente della provincia di Lodi, Fabrizio Santantonio, presenta l’accordo: “è un dato di fatto che questo servizio avvicina, nell’ottica dell’erogazione dei servizi agli enti locali, i territori lodigiano e cremasco, che tanto di simile e di comune hanno”.

 

Il documento

“I 48 comuni del territorio cremasco, caratterizzati da forte integrazione sulle scelte di sviluppo e di servizi alle proprie comunità per omogeneità dei principali indicatori geografici, demografici, sociali, economici e storico-culturali, si sono costituiti in Area omogenea cremasca riconosciuta da una delibera provinciale approvata all’unanimità il 29 aprile 2016 (ai sensi dell’art. 9 dello Statuto provinciale). I comuni dell’Area omogenea cremasca chiedono pertanto a regione Lombardia l’attuazione della L.R. n. 19/2015, in particolare di una sperimentazione che veda l’Area omogenea quale ambito territoriale ottimale per lo svolgimento, in forma associata, di funzioni e servizi”.

 

Il programma di sviluppo

Facciamo un rapido riassunto. Il cremasco ricorda alla regione il “completamento del raddoppio della Paullese con la realizzazione del nuovo ponte a Spino d’Adda”, supportato da “adeguato finanziamento”. Inoltre la conclusione del tratto Montodine-Castelleone (ex statale 591), della Bergamina (ex 472) fino alla tangenziale di Dovera e della gronda nord di Crema. Il cremasco torna a chiedere di “verificare la possibilità del prolungamento della metropolitana di Milano fino a Paullo”, del “raddoppio della linea ferroviaria Cremona-Crema-Treviglio con precedenza del tratto Crema-Treviglio al fine di introdurre la linea diretta Milano-Crema”.

 

Sanità e formazione

In ambito sanitario, i sindaci cremaschi chiedono alla regione di di dare “piena operatività al distretto, nominando il responsabile” e di “attivare la terza casa di comunità nel rispetto della recente riforma sanitaria che prevede strutture di questo tipo ogni 50 mila abitanti”. Altrettanto importante “la conferma dell’autonomia dell’ospedale di Crema con lo stanziamento di risorse adeguate” ed “investimenti per implementare le attuali eccellenze ospedaliere”. Nell’ambito dell’istruzione, formazione e politiche attive del lavoro, l’area omogenea cremasca chiede di “potenziare i corsi Its (cosmesi e meccatronica) e Ifts già esistenti, oltre all’investimento per l’attivazione di nuovi corsi”.

 

Sociale, energia e ambiente

Non è più procrastinabile “il riequilibrio a livello provinciale di posti nelle Rsa, problema che si trascina da anni e mai risolto”. Prioritario “l’implemento del fondo disabilità per promuover l’inclusione e il Saap, il servizio di assistenza per l’autonomia personale”. Molto interessate ka richiesta di “rinnovare l’accordo di programma con la regione Lombardia per la rigenerazione del comparto del centro di incremento ippico”, l’area degli Stalloni di Crema. Chiudiamo con “un’auspicata un’accelerazione sulle norme e i finanziamenti per sviluppo di una rete di Comunità energetiche al fine di favorire l’autoproduzione e la condivisione dell’energia rinnovabile (progetto sviluppato da Consorzio.it). I sindaci cremaschi ribadiscono la volontà di “sviluppare e potenziare la rete di mobilità dolce (ciclabili) come rete di collegamento tra Crema e i paesi del Cremasco”. Un progetto visto “come opportunità di valorizzazione dei principali assets naturalistici, paesaggistici e turistici in accordo con il progetto elaborato da Consorzio.it”.

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