08-10-2019 ore 12:47 | Politica - Dal cremasco
di Andrea Galvani

In bus o in treno, per i pendolari cremaschi la storia non cambia: è sempre ‘un disastro’

In tema di trasporto pubblico, ogni giorno è un susseguirsi di disagi. Da decenni. Ovviamente non rincuora il fatto che i disservizi siano così ‘democratici’ da colpire chiunque. In questo caso anche due esponenti politici di differenti schieramenti, entrambi pendolari. Antonio Agazzi (capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale) stamattina era sul bus diretto al lavoro a Milano. Ecco il suo post: “7.20, ultima fermata cittadina, a Ombriano, per l’autobus di Autoguidovie che dovrebbe portare i cremaschi a Milano: delle sei persone in attesa, tre decidono di fare tutto il viaggio in piedi, tre si rassegnano ad aspettare la corsa successiva. Ultimi giorni di una sperimentazione (l’uso esclusivo della Paullese) davvero ‘infelice’, che verrà archiviata, fortunatamente, lunedì 14 ottobre, con il ripristino, per altro, del vecchio orario invernale. Arrivati alla MM3 di San Donato - dopo aver fatto il ‘giro ENI’ - alle 8.25”.

 

In treno

Diretto a Milano per lavoro anche il consigliere regionale del Pd Matteo Piloni: “Una giornata nera per i pendolari della linea Cremona-Treviglio. E non che le altre siano andate meglio. Stamattina il treno 10451si è fermato per un guasto tra le stazioni di Casaletto Vaprio e Caravaggio, e Trenord ha soppresso le corse tra Cremona e Treviglio. Risultato? Disagi enormi per centinaia di pendolari. Dopo un altro anno di promesse, dalla Regione e da Trenord non è arrivato alcun risultato concreto. Questa mattina ho segnalato il problema all'assessore Terzi, rinnovando la richiesta di destinare i primi treni nuovi annunciati per novembre su questa linea e sulle altre che attraversano la provincia di Cremona. Il territorio chieda a gran voce i soldi, che ci sono e non sono ancora stati destinati, per la soppressione dei passaggi a livello, dando corso ai primi protocolli d'intesa sottoscritti con Rfi”.

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