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ultimo aggiornamento ore 14:32
Marco Degli Angeli ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore al welfare nonché vicepresidente regionale Letizia Moratti sullo studio epidemiologico cremonese. “Rispetto a quanto la stessa Ats Val Padana ha dichiarato lo scorso novembre 2021 – spiega il consigliere cremasco del Movimento 5 stelle - dovrebbero essere pubblicati durante il prossimo mese di ottobre i risultati dello studio epidemiologico inerenti all’eventuale associazione causale tra i contaminanti delle principali fonti emittenti del territorio e lo stato di salute degli abitanti”.
Dal 2016
“Per questo motivo ho voluto chiedere alla regione conferma della data e, soprattutto, maggiori informazioni circa lo stato dell’arte dell’indagine epidemiologica. Si tratta del resto di uno studio che ha subito uno stallo non indifferente, dovuto soprattutto alla necessità di ricostruire il gruppo di lavoro afferente all’Osservatorio epidemiologico e più precisamente alla Unità operativa complessa. Dopo anni di impasse, lo studio è iniziato nel 2016, forse i cittadini cremonesi iniziano ad avere delle risposte concrete sul loro stato di salute”.
Estendere lo studio a Crema
Degli Angeli chiede informazioni “in merito all’organico dell’osservatorio, al fine di comprendere se e come Ats Val Padana intenda consolidare e mantenere attiva l’unità operativa preposta all’indagine. Inoltre se intenda espandere lo studio anche all’interno dell’Asst Crema e soprattutto, se e come regione Lombardia, tramite l’ausilio dell’Ats intenda divulgare i risultati ad Enti e cittadini”.
La regione più inquinata
“In fase di assestamento al bilancio 2021, la regione aveva votato a favore un mio ordine del giorno che impegnava la giunta a sviluppare uno studio epidemiologico in Lombardia, la regione più inquinata del Paese, che ha Cremona capofila come seconda città più inquinata d’Europa e prima in Italia. Pubblicati i risultati dello studio cremonese - a cui dovranno seguire dei costanti aggiornamenti - mi auguro quindi che Regione si metta al lavoro per costituire un osservatorio lombardo, sfruttando il know how ottenuto con il lavoro fatto su Cremona”.
