08-08-2020 ore 18:05 | Politica - Dal cremasco
di Andrea Galvani

Casorati su Scrp: dai padri fondatori alla ‘grossa frattura causata dagli otto recedenti’

“La grossa frattura del territorio Cremasco è stata fatta dagli otto Comuni recedenti. Una decisione che purtroppo farà rivoltare nella tomba i padri fondatori del Consorzio Intercomunale Cremasco, a qualunque partito fossero appartenuti”. Ne è convinto Aldo Casorati, replicando alle dichiarazioni rilasciate oggi dai dai sindaci di Soncino (Gabriele Gallina), Casale Cremasco e Vidolasco (Antonio Grassi), di Casaletto di Sopra (Roberto Moreni), di Palazzo Pignano (Rosolino Bertoni), di Romanengo (Attilio Polla), di Salvirola (Nicola Marani), di Ticengo (Mauro Agarossi) e di Trescore Cremasco (Angelo Barbati).

 

I padri fondatori

Secondo Casorati, presidente dell’Area omogenea cremasca, i “padri fondatori hanno dimostrato una lungimiranza politica eccezionale. Hanno discusso, litigato, ma alla fine hanno trovato un accordo per il bene del territorio e sono sempre andati avanti, dotando questo territorio di fognature, collettori fognari e impianti di depurazione. Hanno dato servizi ai nostri concittadini e coesione ai nostri Comuni. Hanno trasformato il consorzio in Società partecipate (Scrp, Scs) nel campo dei rifiuti e Consorzio.it. Tutti i Comuni, compresi gli otto recedenti, non hanno mai investito in tutti questi anno un solo euro e questo è bene che tutti cittadini lo sappiano. Questi soldi sono il frutto di capitali investiti dalla società nei vari anni a partire dal Consorzio Intercomunale Cremasco. La società era e resta solida, con un capitale societario importante un bilancio decisamente buono ed una buona liquidità frutto della cessione del ramo idrico”.

 

Varchi elettronici

Secondo Casorati “i recedenti non hanno approvato l’investimento fatto sui varchi, tanto utili per la sicurezza e apprezzati dalle Forze dell’ordine. Faccio presente che l’investimento a carico di Scrp era stato approvato da 40 Comuni su 48, vale a dire dal 83,3%. Mi sembra che tutti i soci di una società (anche in Scrp era già successo altre volte) davanti ad una tale maggioranza dovrebbero prenderne atto ed aderire. In tutte le società sia pubbliche che private si agisce in questo modo. La società, pur pubblica era gestita, secondo la legge societaria, in ragione delle quote appartenenti ai Comuni. La loro critica era rivolta al fatto che Crema ed altri 3 o 4 Comuni di dimensioni medie potessero gestire a loro piacimento la società possedendo più del 50% del capitale. Cosa mai avvenuta vedi l’esempio dei varchi dove sia il numero dei comuni che il capitale hanno superato l’80%”.

 

Il danno provocato

Passando poi alla fusione di Scrp e Consorzio.it, Casorati sottolinea che “il Comitato di indirizzo e controllo analogo composto da sindaci eletti dall’assemblea aveva un compito molto forte”. Ovvero “programmare e controllare l’amministratore unico o il Cda”. Non essendo mancate “critiche sull’operato del Cda”, si prima “nominato un amministratore unico della nuova società in house” e poi “si è scelto di fare un Cda a tre componenti”. Casorati conviene sul fatto che “siano commessi errori e fatte scelte non sempre ottimali, ma recedere da una società con un bilancio sano che serve e servirà al territorio e che molti altri territori ci invidiano ha provocato un danno non solo alla società ma al suo territorio”.

 

Non solo informatica e ciclabili

“Il nostro lavoro va avanti. E per quanto mi riguarda con molta serenità: Consorzio it nel campo informatico riceve sempre più riconoscimenti anche a livello nazionale e altri territori stanno chiedendo le loro prestazioni. La banda ultralarga sul nostro territorio è una esperienza unica a livello nazionale ed è portata come esempio e questo lo si deve al grande lavoro di Consorzio it. I nostri comuni lo possono testimoniare. Si sta procedendo alla redazione del progetto ciclabili, con costo a carico di Consorzio it, riguardante tutto il territorio Cremasco e le intersezioni con le grandi ciclovie. Abbiamo presentato a tutti i soci un progetto di fattibilità di un forno crematorio, in collaborazione con Cogeme che si occuperà della gestione. L’abbiamo presentato ai dirigenti Welfare e ambiente di Regione, che hanno apprezzato sopratutto l’aspetto territoriale portato avanti dalle due società dei comuni. Altri progetti e investimenti territoriali sono allo studio”. Per Casorati è importante che “senza criticare e giudicare nessuno, vengano date informazioni e in serenità fatte precisazioni di fatti, confronti e proposte fatte dal sottoscritto prima della decisione assunta dai recedenti. Qualcuno non sarà d'accordo, rettificherà, preciserà ma le cose fondamentali sulla vicenda sono queste”

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