08-07-2022 ore 17:33 | Politica - Cremona
di Denise Nosotti

Siccità, tavola rotonda in provincia. 'Acqua dai bacini montani per garantire il primo raccolto'

La provincia di Cremona ha tenuto un incontro sulla crisi idrica, per un aggiornamento, dopo il vertice organizzata dal Prefetto di Cremona, Corrado Conforto Galli. Hanno partecipato i rappresentati delle Istituzioni: parlamentari, sindaci, consiglieri regionali, consorzi, categorie professionali, portatori di interessi. Unanimi sul problema: serve acqua per irrigare i campi, che va a beneficio di tutto il territorio. La questione è stata introdotta dal presidente Mirko Signoroni, seguito dall’intervento del vice presidente della Libera Associazione Agricoltori Cremonesi, Amedeo Alfredo Ardigò: “Nell’ultimo incontro dieci giorni fa si richiedeva alla Regione un rilascio immediato di acqua, che ad oggi non si è verificato. I tempi dell’agricoltura non sono quelli che si sono adottati. Ora, oltre al rilascio di acqua dagli invasi ed alla deroga al deflusso minimo vitale, occorre trovare una strada per i risarcimenti danni alle aziende inesorabilmente compromesse”.

 

Voltini: ‘interventi urgenti’

E’ intervenuto poi Paolo Voltini, presidente della Coldiretti di Cremona che ha evidenziato come: “deve esserci continuità di acqua con una strategia operativa per mettere in atto interventi strutturali urgenti, anche al fine di trattenere acqua e riempire i bacini, anche quelli in prossimità di riserve accanto al Po. Inoltre, si deve fare una differenziazione tra danni e ristori: vi sono situazioni completamente diverse da territorio a territorio; i costi sono aumentati del 50 per cento e le aziende hanno dovuto far fronte a tale drammatica realtà, vedendosi poi compromessi gli stessi investimenti e raccolti. Serve una migliore gestione dell’acqua ed una programmazione urgente degli investimenti, anche al fine di trattenere acqua”.

 

Gli interventi in sala

Il Presidente del consorzio di Bonifica Navarolo Guglielmo Belletti ha precisato come sia necessario trattenere l’acqua. Ad oggi vi sono campi ancora all’asciutto. Questo compromette tutte le colture e pertanto le imprese agricole devono essere indennizzate in modo equo e giusto. Alessandro Bettoni presidente del Consorzio Dunas, nel ringraziare la provincia per aver promosso queste iniziativa, ha parlato di danni ingenti e di come garantire un futuro alle aziende pesantemente colpite dalla siccità. “Potrebbero salvarsi solo con il rilascio a breve di acqua dai bacini alpini”. Marco Benedini, vice presidente del Consorzio Irrigazioni Cremonesi ha posto in luce come la crisi idrica investa non solo l’agricoltura, ma tutta la società; la stessa rete irrigua e distributiva va ammodernata e va salvaguardato il sistema irriguo nella sua complessità.

 

‘Garantire il primo raccolto’

La parola poi è passata all’assessore regionale, agli enti locali, montagna e piccoli comuni, Massimo Sertori: “la disponibilità è molto ridotta; la linea della Regione Lombardia è quella di garantire il primo raccolto. Ad oggi, rispetto agli anni precedenti siamo sotto del 61 per cento e gli interessi in campo sono variegati e contrastanti. Abbiamo ottenuto un risultato importante, con l’aumento di rilascio di acqua dai bacini alpini, in accordo con i gestori, tenendo presente che di neve non ve ve è stata così come particolarmente siccitoso è stato questo periodo”. Il consigliere regionale Marco Degli Angeli ha ribadito come molti raccolti siano stati persi e come occorreva potenziare i rilasci già da tempo senza arrivare a questa situazione.

 

Il ruolo del governo

Luciano Pizzetti ha rimarcato l’impegno di tutte le Istituzioni, con la presa in carico da parte del governo dello stato di emergenza ed immettendo così risorse necessarie: “Si sta lavorando su due piani, uno strategico ed un altro volto a compensare il mondo agricolo. Sul piano emergenziale certamente si poteva fare di più sul rilascio di riserve di acqua dai bacini alpini, anche in relazione all’attuale crisi di derrate alimentari ed ai rincari sul fronte energetico, dall’altro versante la siccità richiede una strategia complessiva che vada a migliorare la rete distributiva e avvii opere per trattenere l’acqua a valle”.

 

Acqua ad uso civile

Il direttore di Padania Acque Stefano Ottolini ha evidenziato come non vi siano urgenze sul fronte dell’acqua ad uso civile e che i pozzi temporanei ad uso irriguo vadano monitorati e controllati. E’ seguito poi l’intervento di Gianluca Pinotti, in rappresentanza del senatore Simone Bossi, che ha posto in luce come vadano rivisti i bacini minori e riqualificato il reticolo idrico, anche usufruendo delle opportunità del Pnrr, ricordando come l’emergenza idrica non sia da oggi e proprio per questo occorrono soluzioni di sistema. I sindaci dei piccoli comuni hanno espresso profonda preoccupazione per i danni subiti e lo stato in cui versano le campagne.

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