“Sullo stato di sicurezza della piscina di Crema l'amministrazione ad oggi non fornisce risposte”. Lo fa sapere Emanuele Coti Zelati, capogruppo della Sinistra in consiglio comunale all'esito della querelle che si era instaurata nei giorni scorsi riguardo alla richiesta da lui rivolta al primo cittadino. “Meno di una decina di giorni fa il sindaco Bonaldi non aveva risposto alle nostre domande circa la sicurezza del Bellini, adducendo questioni di ordine burocratico/formale, eccependo che la nostra interrogazione fosse in realtà un accesso agli atti (che modificava quindi da 10 a 30 i giorni di risposta). Abbiamo quindi provveduto a modificare l’interrogazione, adeguando la forma (ma non la sostanza) in modo da superare i (pretestuosi) problemi della prima cittadina. Ora l'amministrazione di Crema non è in grado di rispondere a questa semplice domanda perché l’impianto è dato in gestione a società privata che ha in capo anche gli adempimenti in materia di sicurezza.
'Insufficienza amministrativa'
Secondo Coti Zelati: “l'amministrazione Bonaldi non ha più controllo sulla situazione e Sport management, dopo aver intascato centinaia di migliaia di euro dei cittadini cremaschi, fa il bello e il cattivo tempo senza che la giunta sia in grado di fare nulla. Bonaldi & co sono in balia di una Spa italiana e di una società spagnola: questo è il segno di una vera insufficienza amministrativa. Inoltre, alla data del 4 giugno non era ancora noto il valore dei lavori che Sport Management avrebbe dovuto eseguire e che invece non ha fatto”.
Incertezze
La situazione, al momento è questa: “non sappiamo se la piscina è in sicurezza, non sappiamo se e quando rivedremo i 150 mila euro di prestito che il Comune ha concesso a Sm (senza contare i 35 mila regalati a fondo perduto), non sappiamo quanti sono i lavori non svolti da Sm nel nostro impianto (ricordiamo che questo era uno dei motivi principali per cui si affidava ad un privato la gestione dell’impianto)”. E ancora: “non sappiamo se Forus (la società spagnola ndr), effettivamente acquisterà il ramo d’azienda di Sm e quindi se qualcuno si adopererà per verificare la sicurezza della piscina e svolgere i lavori non fatti. Non sappiamo se chi ha acquistato abbonamenti e non li ha usufruiti potrà mai essere rifuso della spesa”. Peraltro – fa sapere ancora Coti Zelati - “il sottoscritto ha fatto richiesta formale per eseguire un sopralluogo prima della riapertura ma il gestore sta rifiutando l’accesso. Un pessimo modo per iniziare un rapporto con la città”.
Pubblico e privato
“Il problema – chiude- riguarda i rapporti pubblico/privato, che necessitano di serie riflessioni. La strada percorsa fino ad oggi, esternalizzando sempre più la gestione dei servizi è stata insufficiente e completamente fallimentare. Non bastano ammissioni di colpe (che comunque non sembrano arrivare), servono soluzioni serie, concrete e nell’interesse della collettività, che ancora una volta paga decisioni politiche sbagliate e incompatibili interessi privati.