07-09-2018 ore 14:43 | Politica - Dall'italia
di Andrea Galvani

West Nile, la valle del Po epicentro del virus. I casi in aumento: 'serve un piano regionale'

La valle del Po è l'epicentro dei casi di contagio dal virus West Nile. Nell'ultima settimana di agosto i casi conclamati sono stati 109, mentre in tutto il 2018 erano stati 334 e nel 2017 si erano fermati a 55. Un picco certificato dai dati dell'Istituto superiore di sanità. In Lombardia, dall'inizio del 2018 ad oggi sono pervenute 22 segnalazioni e riguardano 7 cittadini residenti nel territorio di Ats Valpadana (2 casi accertati nella provincia di Cremona), 5 nel territorio dell’Ats di Brescia, 2 nel territorio dell’Ats di Pavia e 4 nell’Ats Città Metropolitana (di cui un caso accertato a Lodi), mentre 2 sono positività risultate dal controllo su donatori di sangue.

 

'Emergenza sanitaria'

“Sono dati che dimostrano la presenza di un'emergenza sanitaria – spiega il consigliere regionale Matteo Piloni - che richiede la massima attenzione da parte delle istituzioni e la Regione Lombardia deve attrezzarsi rapidamente, come per esempio ha fatto il Veneto. La Regione si è finora limitata a inviare ai comuni di residenza dei pazienti affetti dal virus West Nile una comunicazione con cui si chiede all'amministrazione di provvedere immediatamente alla disinfestazione della zanzara, veicolo dell'infezione: i trattamenti di disinfestazione, la rimozione dei focolai, la campagna di comunicazione per i cittadini, il monitoraggio per almeno due settimane delle zanzare adulte, la verifica dell’efficacia dei trattamenti in tutta l’area interessata.

 

Un piano regionale

“Tutto a carico dei comuni, anche i più piccoli e quindi più poveri, a differenza di quanto ha fatto la Regione Veneto che ha deciso di attuare una disinfestazione straordinaria estesa per rispondere allo scenario epidemiologico che si è via via manifestato, supportando i comuni con un investimento specifico di 500 mila euro e facendosi carico di una programmazione regionale complessiva. All'aumento dei contagi occorre rispondere con l'aumento delle contromisure e non si può affidare tutto ai comuni, che hanno meno strumenti e meno risorse da impegnare per contrastare la diffusione del virus. Occorre un piano regionale”. In merito, il Pd ha presentato un'interrogazione all'assessore alla salute che sarà discussa martedì 11 settembre in Consiglio regionale.

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