Lunedì 9 ottobre presso l'ex tribunale di Crema prenderanno il via le lezioni del corso di laurea in infermieristica. Il rispetto dei tempi è stato confermato durante il recente sopralluogo compiuto dal sindaco Fabio Bergamaschi con l’assessore ai Lavori pubblici Gianluca Giossi: il cantiere allestito all'interno dell'ex palazzo di giustizia di via Macallè sarà chiuso entro il 30 settembre. Lo spazio del piano rialzato dell’immobile che di recente aveva ospitato il centro vaccinale, sta per essere suddiviso in aule, laboratori ed uffici amministrativi, soddisfacendo in tal modo tutte le necessità didattiche e non. Lavori eseguiti in tempi strettissimi tanto sulle strutture quanto sulla connettività, garantita dall’arrivo della fibra ottica. Per tali interventi, tutti pensati col carattere della ‘reversibilità’ per futuri ulteriori o differenti usi, il Comune ha stanziato 150 mila euro.
“Rigenerare” il patrimonio pubblico
Come spiega il sindaco Fabio Bergamaschi, “il riutilizzo del patrimonio immobiliare pubblico dismesso rappresenta sempre una grande sfida per le amministrazioni, chiamate alla rigenerazione degli ambiti dismessi. Rigenerare significa non solo riqualificare gli immobili, metterli in sicurezza, renderli più efficienti. Significa dare una destinazione agli stessi. Con l’operazione urbanistica di rigenerazione dell’area ex Olivetti, destinata ad essere nel prossimo futuro – al termine dell’imminente cantiere che anche lì prenderà il via – il cuore dell’alta formazione professionalizzante dell’intera Provincia di Cremona, si è reso necessario immaginare altri possibili luoghi ove insediare le funzioni oggi esistenti nella sede di via Bramante. Tra questi il più idoneo per i corsi di infermieristica, indicato dal Comune di Crema e pienamente condiviso dall'Asst, è risultato essere l’ex tribunale, di recente lasciato libero proprio dalla stessa azienda ospedaliera che lo aveva in uso quale hub vaccinale. In tal modo si è garantita una continuità ed una coerenza funzionale dell’immobile, evitando che divenisse un vuoto urbano e premiando quelle caratteristiche di prossimità all’ospedale che ne confermano la vocazione all’uso socio-sanitario già dimostrata. Una duplice, contestuale, rigenerazione urbana, di due immobili di proprietà comunale”.