La conferenza dei sindaci ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo del Consiglio provinciale e del cda dell’Ufficio d’ambito riguardante l’affidamento del Servizio Idrico Integrato al Gestore Unico Padania Acque Gestioni.
Grande atto di responsabilità
Come sottolinea Giuseppe Trespidi, segretario provinciale dell'Udc, “si è quindi alle battute finali di un percorso che è stato completato dagli amministratori uscenti del Comitato di indirizzo e controllo perché hanno approvato gli ultimi atti – business plan e contratto di servizio - pur essendo il loro mandato scaduto il 25 maggio, giorno in cui si sono svolte le elezioni amministrative. È stato quindi un atto di grande responsabilità verso i cittadini e verso il proprio dovere di amministratori pubblici che va senz’altro riconosciuto e dato merito”.
Il consumo fatturato
Il sindaco di Acquanegra Cremonese, Luciano Lanfredi ha sollevato una questione riguardante la tariffa per come oggi è applicata. Oggi è fatturato il consumo registrato dal contatore indipendentemente da quanti sono i componenti del nucleo familiare che usufruiscono dell’acqua creando in tal modo una evidente disparità ed ingiustizia riguardo a quella che dovrebbe essere una tariffa che viene applicata rispetto ai consumi individuali.
Il nuovo comitato di indirizzo
La medesima questione era stata sottoposta da Trespidi al Comitato di indirizzo e controllo di Padania Acque Gestioni in fase di definizione del contratto di servizio ma non ha avuto gli esiti auspicati. “Ora - continua Trespidi – la questione è stata posta in modo formale nella Conferenza dei Sindaci. Adesso vediamo come agiranno il nuovo Comitato di indirizzo e controllo e Padania Acque Gestioni perché non penso che su una partita così importante che riguarda anche le politiche familiari del nostro territorio si possa decidere di soprassedere”.
Tariffa pro capite
“La tariffa pro capite oltre a favorire un minor consumo d’acqua non è assolutamente una novità perché è già applicata in alcune province della Toscana e dell’Emilia. Una tale scelta, inoltre, favorirebbe la costituzione di una Banca dell'acqua o, meglio, di un Fondo di solidarietà con delle regole valide per tutto il territorio e degli scopi che si concilino con delle vere politiche familiari e non per dei soli scopi d’assistenza, nobili e necessari senz'altro, ma ritengo non sufficienti”.
Il gestore unico
“Dopo dodici anni di confronti e proposte si è giunti, finalmente, ad avere un Gestore Unico per l’intero territorio: è in questa circostanza che i sindaci e la politica hanno la possibilità di fare in modo che il servizio idrico integrato sia un'opportunità per tutto il territorio sia in termini di efficienza sia riguardo ad una solidarietà territoriale la cui sperimentazione deve, finalmente, trovare una sua strada con corsia preferenziale”.