Botta e risposta tra Flavio Rozza, presidente regionale dell’associazione ‘Noi per la famiglia’ e Paolo Losco coordinatore provinciale della Sinistra Italiana. Tema del contendere il ‘gender’, ovvero l’identità di genere. Per Rozza (nell'immagine sotto con Adinolfi) si configura un attacco alla famiglia naturale", mentre Losco chiede di superare l'epoca dei pregiudizi, L’argomento verrà sviluppato nei prossimi giorni, a Crema, all’istituto superiore Munari. Si parlerà di: ‘Riflessioni sull’orientamento sessuale e l’identità di genere’ affrontando, nello specifico: sessualità, identità di genere, omofobia, transfobia, minority stress. “I genitori non sono stati avvisati sul nome del relatore - spiega l’associazione - tuttavia, il dirigente scolastico permetterà partecipazione ai soli studenti che abbiano l’autorizzazione genitoriale”.
‘Attacco alla famiglia naturale’
Molteplici sono i dubbi mossi da Rozza: “purtroppo, sempre più spesso, la scuola è usata come luogo per promuovere una sorta di ‘rivoluzione antropologica’; rivoluzione che vuol mettere in secondo piano l’identità sessuale come condizione naturale e biologica. Un processo pericoloso perché porta a staccarsi dal dato reale, oggettivo, per perdersi nelle mille percezioni che una persona può avere di sé. Non è un caso se invece di sesso (fondamentale per identificare una persona), si parla di genere (inteso come costruzione culturale e psicologica di un'identità). Invece di uguaglianza tra uomini e donne, si parla di uguaglianza di genere. Questa rivoluzione antropologica, inoltre, tende anche ad attaccare la famiglia naturale, per sostituirla con una improbabile molteplicità di tipi di ‘famiglie’. Si vuol far credere che anche due uomini possano costituire una famiglia ed avere figli, ma spesso ci si dimentica di dire che i figli ostentati da queste famiglie cosiddette ‘arcobaleno’, sono comprati e frutto della pratica dell’utero in affitto”. L’auspicio è che gli studenti possano partecipare ad incontri con relatori aventi diverse posizioni in merito.
‘La scuola contro le discriminazioni’
Diametralmente opposto il pensiero della Sinistra Italiana. Il segretario provinciale Paolo Losco si dice “stupito delle argomentazioni proposte. Parlano di “indottrinamento delle teorie gender” spacciato per “evidenza scientifica”. Parlano di “indottrinamento” gli stessi che organizzano i “Family day” e che vorrebbero che la propria dottrina fosse legge. Parlano di “far passare per evidenza scientifica la teoria gender” coloro che alle evidenze scientifiche da sempre fanno seguire censure e ci vogliono riportare indietro di secoli. Vogliono affossare una legge contro l’omo-transfobia che sarebbe solo un segnale di civiltà”. Secondo Losco “qui non si parla di teorie gender ed indottrinamenti ma di diritti e di rispetto. Rispettiamo la fede individuale di ognuno, così come dobbiamo riconoscere i diritti di chi non fa altro che essere se stesso”.
Diritti e discriminazioni
“E il diritto di essere se stessi, di non essere discriminati, di potersi riconoscere come coppia anche se non si risponde ai requisiti di una fantomatica quanto anacronistica definizione di “Famiglia tradizionale” deve essere un punto saldo di una società civile. Proprio a proposito di “indottrinamento”, siamo invece d’accordo con l’affermazione di chiusura del presidente Rozza: le scuole devono essere luogo formativo e non di indottrinamento, e allora battiamoci insieme affinché quella che oggi è l’ora di “religione cattolica” possa diventare un’ora laica di “studio delle religioni del mondo”, per insegnare il rispetto e la solidarietà o, ancora meglio, un’ora di “diritti e senso civico”, perché tutti possano essere integrati, senza essere discriminati, e tutti possano praticare la propria fede allo stesso modo. Perché è questo il punto: o i diritti sono collettivi o sono privilegi e certe affermazioni restano oggi fuori dalla logica e dal tempo”.