06-10-2018 ore 12:29 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Scrp. Rami industriali, stipendi e contratti. Quattro sindaci chiedono 'scelte coraggiose'

“All’indomani dell’assemblea dei soci ed i seguito dei cambiamenti epocali che la nostra partecipata Scrp si appresta compiere, dobbiamo necessariamente soffermarci su alcuni aspetti che ci fanno riflettere e che se, affrontati nel migliore dei modi, possono far partire questa nuova avventura col piede giusto”. Così si apre la lettera che i sindaci di Ripalta Guerina (Luca Guerini), Chieve (Davide Bettinelli), Monte Cremasco (Giuseppe Lupo Stanghellini) e Dovera (Mirko Signoroni) hanno inviato ai colleghi venerdì 5 ottobre, poche ore dopo la decisione di liquidare la Società cremasca reti e patrimonio facendone confluire i servizi in Consorzio.it.

 

Una partecipata aggregante

“È doveroso premettere che noi sindaci soci abbiamo fin da subito sposato la linea della trasformazione in house di Scrp (anche noi in qualche modo ne rivendichiamo la paternità” - scrivono riferendosi a quanto affermato da Aldo Casorati (qui il dettaglio) - “quando in tempi non sospetti la discussione sulla nostra partecipata era divenuta accesa sul suo assetto futuro e fin da subito abbiamo seguito con interesse e partecipazione tutte le vicende ad essa collegate fino all’abbandono di alcuni sindaci (ne rispettiamo la scelta non condividendola ovviamente), credendo nel progetto che vede la partecipata (passata, presente e futura) come aggregante rispetto al nostro territorio e braccio operativo dell’area omogenea cremasca”.

 

Il passaggio dei rami d’azienda

“Il nostro però non vuole essere un mero atto di fede. La nostra convinta partecipazione deve necessariamente passare attraverso una seria analisi dell’evoluzione di Scrp con la sua messa in liquidazione e conseguenti atti e passaggi. Se da un lato, attraverso il confronto e il dialogo, i passaggi sono chiari, dall’altro alcune perplessità comunque ci inducono alla prudenza e alla esortazione che nulla deve essere lasciato al caso. Un aspetto che secondo noi merita attenzione è il passaggio dei rami d’azienda a Consorzio.it. Con essi passerebbe anche il personale rimasto dopo la dismissione dei rami industriali quali l’idrico e Biofor”.

 

Stipendi fuori mercato

“Nel concordare che la conservazione del posto di lavoro di questi dipendenti deve essere salvaguardata, ci pare altrettanto importante riuscire a sistemare o sanare alcuni aspetti che hanno dato motivo di critica verso tutto il mondo delle partecipate: attraverso il passaggio del ramo d’azienda passerebbero oltre ai dipendenti anche i loro stipendi che, non dimentichiamoci, per alcuni di loro sono fuori mercato. Questo aspetto oltre ad essere stato motivo di critica (giusta?) va nel senso contrario di questo particolare momento socio-politico che attraversa l’Italia e ci rapporterebbe così verso un ambito privato di questi aspetti che tanta paura non deve fare”.

 

Nuovi contratti e nuove retribuzioni

“Si potrebbe così cogliere l’occasione di azzerare tutto con la liquidazione della società, garantire con un accordo sindacale la riassunzione dei dipendenti nella nuova in house con nuovi contratti e nuove retribuzioni. Più volte si è parlato di assumere decisioni forti per il bene del nostro territorio: questa sembrerebbe proprio una di quelle. Se così non fosse, per volontà politica o per opportunità o per un pochino di paura, non verrà meno il nostro apporto al progetto ma fin da ora sarà nostra premura presidiare questi ed altri argomenti che nel futuro saranno il cuore della nostra società per il bene dei nostri Comuni (questo sì) e del futuro della partecipata”.

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