06-05-2021 ore 11:15 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Da Finalpia i proventi per la residenzialità integrata di disabili e anziani agli Stalloni

Il comune ha reso noti gli indirizzi dell’amministrazione comunale in funzione del percorso di alienazione dell’immobile della Fondazione Finalpia. Al termine delle quattro audizioni coi “portatori di interesse” tenute tra febbraio e marzo, l’amministrazione ha approfondito quattro aree di indagine: “anziani, disabili, minori e marginalità sociali” con l’obiettivo di “confrontarsi sui bisogni sociali e socioassistenziali del territorio, al fine di individuare possibili unità di offerta residenziali o semiresidenziali alla cui realizzazione la Fondazione Finalpia, una volta alienato il proprio immobile, possa dare corso”.

 

Ulteriori approfondimenti

In una nota diffusa stamattina dal comune, in seguito alla conferenza dei capigruppo tenuta il 4 maggio, si specifica come siano “linee ancora molto generiche, che necessitano di ulteriori approfondimenti, così come del corredo di una puntuale mappatura dei servizi e delle unità d’offerta attualmente presenti sul territorio nonché di uno studio rispetto alle proiezioni demografiche della popolazione cremasca nonché di queste possibili soluzioni, innovative rispetto a servizi e standard di offerta tradizionali”.

 

Riqualificazione Misericordia

Per quanto concerne le persone anziane, “la Fondazione benefattori cremaschi ha presentato un progetto alla Fondazione Cariplo per avviare una graduale riqualificazione della struttura della Misericordia al fine di realizzare un Polo per i disturbi cognitivi e le demenze - Centro Alzheimer, con ambulatori specialistici, case managing, presa in carico, corredato anche di un centro diurno integrato Alzheimer; struttura che manca in città e di cui si avverte, e non da ora, grande bisogno”. Nel caso il progetto non fosse finanziato dalla Cariplo (l’esito è atteso per luglio), il comune ritiene sia necessario “valutare come dare comunque il via ad una progettualità così importante e sicuramente prioritaria per rispondere ad un bisogno sicuramente emergente in città. In tal senso occorrerebbe quindi costruire un percorso per veicolare in questa direzione i proventi derivanti dalla eventuale alienazione della struttura di Finalpia”.

 

Strutture intermedie

Nel cremasco è in aumento “la complessità dei bisogni degli anziani parzialmente autosufficienti o con condizioni di non autosufficienza poco severe”. Si tratta di “bisogni che vertono sul fronte sociale e di relazione più che sul quello strettamente sanitario e socio sanitario”. Evitando quindi di “replicare servizi già in essere”, si pensa di realizzare “nuovi servizi sulla scia degli indirizzi regionali ancora in perfezionamento per strutture intermedie tra domiciliarità e residenzialità, residenze sociali, strutture sociali comunitarie, esperienze di co-housing. Con una forte integrazione con la città, i suoi spazi, i contesti di vita”.

 

Servizi per la disabilità

Per l’amministrazione riveste “attenzione prioritaria”, il tema della disabilità. I servizi vanno sviluppati con urgenza “per persone con disabilità grave”, soprattutto perché “la città di Crema è sguarnita di servizi in grado di rispondere a questi bisogni e anche l’offerta del territorio cremasco (una Rsd a Soncino e una Rsd a Rivolta d’Adda) non è stata in grado di dare sostegni adeguati alle richieste emerse dal territorio negli ultimi anni”. La conseguenza è stata “il drammatico ripiego su strutture fuori distretto e fuori provincia”. Sarà importante il lavoro con regione e Ats Valpadana: “trattandosi di servizi accreditati e contrattualizzati dalla regionale, è d’uopo una verifica se esistano spazi in tal senso”. Per le persone con “disabilità non così gravi da richiedere la presa in carico a media ed alta valenza sanitaria e socio sanitaria”, le linee guida condivise coi capigruppo prevedono di “investire per l’accompagnamento alla vita indipendente”. Non solo “a fronte del venir meno della famiglia di origine o dell’eccessiva complessità di gestione di persone con disabilità giovani-adulte, ma come opportunità virtuosa, tempestiva, appropriata di scelta e tutela dei diritti”. In quest’ottica si pensa a “strutture residenziali ma con attività inclusive nella comunità, modellando gli interventi in modo flessibile, unità d’offerta sperimentali capaci di garantire sollievo e nello stesso tempo attività inclusive. Qualche esempio si può trovare in territori limitrofi, ad esempio la Fondazione Sospiro, con residenzialità leggere o appartamenti di condivisione”.

 

Integrazione dei contesti

“Una parte degli spazi degli Stalloni potrebbe essere il luogo ideale” per fornire risposte residenziali a “persone con una tendenziale condizione di autosufficienza o comunque con condizioni di non autosufficienza non severe e tali da chiamare in causa risposte socioassistenziali non complesse”. La struttura potrebbe essere “compatibile per anziani e disabili, con un fattore comune imprescindibile: l’integrazione con gli spazi della città ed i contesti di vita”. Una soluzione da valutare con la regione, proprietaria dell’immobile di via Verdi. Per l’amministrazione “tale ubicazione, nel cuore della città, è adattissima e ci sentiamo di proporla perché possa diventare una ipotesi su cui lavorare insieme a tutte le forze consiliari”.

 

Il metodo di lavoro

Si apre quindi una fase di confronto con le forze consiliari “per raccogliere considerazioni e spunti, osservazioni rispetto agli ambiti ed alle linee di approfondimento proposte”. Saranno poi coinvolti l’area omogenea cremasca, Ats Valpadana e Asst di Crema, oltre ai referenti regionali espressi dal territorio. Nel frattempo verranno mappati i servizi e raccolti “dati numerici e demografici”, delineato “il quadro normativo e regolamentare disciplinante le unità di offerta area anziani e disabili (accreditamenti, contrattualizzazioni, sperimentazioni)”, arrivando quindi all’individuazione di esempi o sperimentazioni già in essere. Il comune prevede anche “il supporto di un progettista esterno” per accompagnare le varie fasi.

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